Accuse aberranti a “Medici senza frontiere”: ricatti “sessuali” durante l’epidemia di Ebola
Uno scandalo clamoroso, dai contorni ancora tutti da definire: operatori della Ong “Medici senza Frontiere” avrebbero avuto rapporti con prostitute mentre lavoravano in Africa e con donne alla ricerca di medicinali salva vita per i propri parenti. Secondo un lungo articolo della tv britannica Bbc la denuncia sarebbe arrivata da un gruppo di ex dipendenti femminili di Msf che hanno parlato in modo anonimo per paura di essere inserite nella lista nera delle agenzie di aiuto straniere. Le condotte censurate sarebbero avvenute in Kenya e in Liberia, ma episodi analoghi avrebbero avuto luogo anche in Asia. In Liberia, in particolare, le condotte in questione si sarebbero moltiplicate persino nel pieno dell’emergenza-Ebola ai danni di giovani disperate, a rischio, con familiari decimati dalla malattia, costrette a piegarsi alle pretese di alcuni individui privi di scrupoli pur di avere farmaci salva-vita. Msf ha comunque precisato di avere già licenziato, da febbraio, 19 dipendenti colpevoli di atti contrari al proprio statuto. L’organizzazione, che vieta l’uso di prostitute, ha affermato che non tollera “abusi, molestie o sfruttamento” ma sui casi in questione sostoene di aver bisogno di più informazioni per avviare indagini. Il primo ministro Theresa May ha espresso la propria costernazione per il fatto che persone pronte a denunciare abusi rischino intimidazioni e decurtazioni salariali.