Svaligiarono l’appartamento di Prodi: è caccia a due zingare

19 Mag 2018 14:34 - di Davide Ventola

Da presidente del Consiglio prima e da presidente della Commissione Ue poi, Romano Prodi si è sempre battuto contro il centrodestra “razzista” e “xenofobo”, che da sempre lancia l’allarme sulla condotta criminale di parte della comunità rom. Chissà che cosa avrà pensato il Professore quano la Polizia bolognese gli ha detto che a saccheggiargli casa sono state proprio due donne nomadi, che vivono di furti e che agiscono indisturbate da anni, grazie anche al buonismo cattocomunista di politici come lui.

Il titolo del Resto del Carlino, che ha dato la notizia

Il titolo del Resto del Carlino, che ha dato la notizia

Il bottino in casa di Prodi: 300mila euro

Le due nomadi sono state identificate e sono sospettate come autrici del furto da 300mila euro nell’appartamento di Romano Prodi. Il furto è avvenuto nella residenza Bolognese dell’ex premier, in via Gerusalemme, la sera del 20 aprile. A darne notizia il Resto del Carlino e il fatto trova conferme in ambienti investigativi. Le due donne rom, senza fissa dimora e riconosciute dalle immagini delle telecamere, sarebbero entrate nel palazzo approfittando dell’uscita di un altro condomino e poi nell’appartamento forzando la porta, chiusa senza mandate, con una lastra di plastica. Quindi hanno rubato medaglie e altri oggetti di valore per circa 30mila euro, “i ricordi di una vita” come aveva detto l’ex premier i giorni successivi. Secondo la polizia bolognese le due nomadi sono sospettate anche di altri furti in zone centrali della città, tra cui quello a casa del playmaker della Virtus Basket Oliver Lafayette, a metà aprile. E’ confermato dunque che nei confronti del Professore non si è trattato di un’azione mirata, ma di un furto comune.

Durante il furto, Prodi era a Roma in udienza dal Papa

Prodi era andato, assieme alla moglie Flavia, nella Capitale per partecipare all’udienza che il Papa aveva concesso alla Diocesi di Bologna. Un nutrito gruppo fra cui vi era anche il cantante Gianni Morandi e il cantautore Francesco Guccini. Così, nella notte fra venerdì 20 e sabato 21 aprile, le donne sono entrate nella casa bolognese del Professore e l’hanno svaligiata, portando via oggetti preziosi. Le nomadi avrebbero forzato la porta dell’appartamento di via Gerusalemme, nel pieno centro di Bologna, a pochi passi da piazza Santo Stefano e sarebbero poi entrate, probabilmente sapendo dell’assenza degli inquilini.

Commenti

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  • Luciano Vignati 20 Maggio 2018

    Al mortadella dovrebbero rubare tutti i giorni e resterebbe sempre ricco. Vi siete mai chiesti come mai da amministratore delegato dell’IRI nel giro di pochi anni è diventato presidente del consiglio e beniamino dei porci del PC-PDS-DS- Ulivo ecc.ecc. Ricordatevi dell’affare Alfa Romeo (Tra Fiat che non davo un soldo e Ford che rilanciava l’azienda e dava tanti soldi è stata scelta la Fiat degli Agnelli. Ricordatevi di Italstrade, INCO, Italedil, REP, Garboli e altre aziende gioiello di IRI-Italstat che sono state regalate agli amici di merende (Marcellino Gavio, gli Agelli, De Benedetti, Tronchetti Provera e altri fior di f………….) chiudendo semplicemente Italstat con la scusa che era l’europa a volerlo. Infatti i francesi hanno ancora tutte le loro belle aziende controllate dal capitale pubblico che forniscono tanti utili alla casse dello stato francese.

  • Jolanda c: 20 Maggio 2018

    Benissimo, tutti coloro che proteggono ed esaltano genìe del genere, dovrebbero ricevere “visite” di questo tipo. Prodi si è sempre battuto contro la destra che denuncia i comportamenti criminali di chi vive sulle nostre spalle e sul nostro lavoro? Eccolo servito….si batterà ancora a favore di zingari e simili?

  • Giuseppe Forconi 20 Maggio 2018

    Tanto per cominciare i 300.000 euro erano nostri e non suoi, poi di che si lamenta, essere derubato a casa del ladro e’ quasi normale. Comunque ai ladri e’ andata bene, perche’ se lo avessero visto con quella faccia , sarebbero morti d’infarto.

  • lucio 19 Maggio 2018

    il mortadella sostenitore dei rom e extracomunitari si sentiva sicuro, tanto da non chiudere la porta con le dovute mandate, ma per questa gente è il loro mestiere difeso dal popolo di sinistra,quindi ben gli stà