Su Ig un video-clip ambientato ad Auschwitz: il web insorge. La replica feroce
Una guerra a colpi di trash, quella ingaggiata sul web, Youtube e social compresi ovviamente, da Alisha Griffanti contro i suoi stessi followers. E lei, controversa youtuber, ex modella, novella influencer, che su uno dei suoi account si presenta come «influencer, business woman» e persino «bad girl gone worse», non delude le aspettative di chi da lei si aspetta l’ultima provocazione e oltre. Il che potrebbe dire tutto su di lei, se non fosse che con la sua ultima trovata choc, più offensiva che banale, più prevedibile di quanto forse la stessa Alisha non pensasse di poter risultare, pubblica un video musicale su Instagram, ambientato ad Auschwitz. E gli internauti, stavolta anche i suoi amici e seguaci, si ribellano all’affronto.
Video clip ambientato ad Auschwitz: il web si ribella
Un video realizzato con un’artigianalità beffarda che offende almeno quanto la malsana idea bipolare di ambientare un videoclip tra soldati armati con al braccio una fascia che ricorda quella delle Ss, sfilate che nulla hanno a che fare con le passerelle o le ribalte dei concerti da rockstar con l’acuto finale della simulazione di una iniezione letale. Trash declinato al marketing? Splatter in funzione dei click? Colpire follower e amici destutturando linguaggi e messaggi? Forse di tutto un po? Resta il fatto che il target di riferimento di Alisha – seguaci compresi – non ha gradito. Anzi, il web è letteralmente insorto. O per dirla con le parole del Messaggero online che alla vicenda ha dedicato un ampio spazio, «la diva del Tubo, ovvero, Alisha Griffanti. Nota alle cronache per aver avuto una relazione con un altro personaggio contestato, il sedicente critico Andrea Diprè (da lei stessa denunciato perché avrebbe «realizzato filmati pornografici con minorenni»), è stata al centro di varie polemiche, anche con altri Youtuber».
Il web si ribella e la replica della youtuber è feroce
Il che magari non è proprio una novità per chi, come l’influencer cuneese d’adozione, non è proprio nuova a guerre all’ultimo sangue e all’ultimo click con competitor e rivali senza speranze e del conflitto digitale e della polemica virtuale ha fatto i suoi cavalli di battaglia. E così, già a pochi minuti dalla condivisione del video del brano, intitolato Boom Bitch su Instagram, postato in una versione breve ma sufficientemente esaustiva, riproponendo la geolocalizzazione nel campo di concentramento di Auschwitz, cominciavano a fioccare le accuse e gli insulti. Il più delicato? quello che, registrato e rilanciato dal sito del quotidiano capitolino testualmente sosteneva: «Scherzare su un argomento serio come quello di Auschwitz veramente è una cosa impressionante». E lei? Come ha risposto alle critiche e alle richieste degli utenti che hanno segnalato il profilo incriminato nella speranza di vederlo rimuovere? «Per chi non apprezza le mie location geniali e pensava che il mio essere cattiva fosse solo un personaggio: sveglia! Nessuna etica, nessuna morale, fuck moralisti». Poi, come nel suo stile, ha ostentato pure un dito medio. Si commenta da sé…