Spread, perché sale e cosa cambia: tutto quello che c’è da sapere in 5 punti
Lo spread, questo sconosciuto, O quasi: un termine talmente inflazionato da essere diventato di casa nelle famiglie degli italiani, che però – a parte usarlo – ancora tentano di capirne significato e conseguenze. E così, ancora oggi, tra oscillazioni e picchi, record negativi e previsioni nefaste, dopo quasi tre mesi senza governo, e con la situazione da rebus per l’esecutivo, diciamo che la situazione non aiuta il mercato italiano. E così, negli ultimi giorni, lo spread è tornato a salire con picchi anche sopra i 300 punti per poi ridiscendere.
Spread, tutte le incognite: ecco le risposte alle domande più ricorrenti
E allora, in questo rapido ma speriamo esaustivo viaggio alla scoperta dello spread, partiamo proprio dalla definizione: il differenziale tra il rendimento dei Btp decennali e quello dei corrispondenti Bund tedeschi, è la misura della differenza tra quanto rende il titolo di Stato di un Paese (ovvero, il titolo emesso per finanziare le proprie spese o per pagare i suoi debiti) e quanto rende il titolo di Stato di un Paese più virtuoso. E ora, proviamo a rispondere schematicamente alle domande ricorrenti più in voga anche in queste ultime ore di incertezza politica.
5) Infine, il Quantitative Easing. Secondo quanto annunciato dal governatore della Bce, Mario Draghi, l’acquisto di titoli di Stato dalle banche per immettere nuovo denaro nell’economia dovrebbe finire in autunno. E, inoltre, dal 2019 ci sarà un nuovo presidente alla Banca centrale europea.
le banche italiane potrebbero decidere contemporaneamente di vendere tutti i bund tedeschi in portafoglio per rappresaglia contro gli speculatori tedeschi