Ragazzina costretta a bruciarsi e a tagliarsi per dare prova del suo amore

3 Mag 2018 14:40 - di Redazione

Una ragazza adolescente del Brindisino violentata da un adulto di 48 anni. Per due anni è stata anche costretta a eseguire “prove d’amore” raccapriccianti come tagliarsi in varie parti del corpo, procurarsi bruciature della schiena con la piastra per capelli e dei polsi e delle gambe con un accendino, sbattere la testa ripetutamente contro il muro e ingerire farmaci fino a tentare il suicidio. L’uomo è stato arrestato da agenti del commissariato di polizia di Mesagne in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale della città pugliese, su richiesta del pubblico ministero della procura.

Minore violentata da un artigiano

Si tratta di un artigiano, membro di un’associazione sportiva che si occupa anche di promozione del territorio. L’accusa è di violenza sessuale con l’aggravante dei motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà ma anche di minaccia e violenza privata. La giovane ha alle spalle anche una storia familiare difficile. Secondo quanto accertato, sarebbe stata obbligata a infliggersi punizioni corporali e a compiere atti di autolesionismo ogni qual volta non obbediva ai suoi ordini tra cui quello di non comunicare, neanche per telefono, con nessuno. Inoltre, l’uomo l’avrebbe incitata a sottoporsi a una seduta di ipnosi regressiva al fine di purificarsi da altre precedenti relazioni sentimentali e sessuali. L’uomo, peraltro, è già detenuto per fatti analoghi. La denuncia nei suoi confronti è stata presentata alla fine dell’anno scorso dalla vittima, accompagnata negli uffici del commissariato di Mesagne da due persone che la sostenevano psicologicamente.

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