Quando la forma è anche sostanza: la caduta di stile del presidente Fico

26 Mag 2018 18:53 - di Giancarlo Cremonini

Nell’architettura costituzionale studiata, elaborata e voluta dai padri fondatori della Repubblica il Presidente del Camera è una delle più importanti cariche dello Stato dopo il Presidente della Repubblica e del Senato. Trattasi, quindi, di Ufficio di altissimo rango  e prestigio che prevede grandi onori ma anche  gravi responsabilità sia formali che sostanziali. Pochi giorni orsono, purtroppo, l’attuale Presidente della Camera è incorso in una gravissima ed imperdonabile incidente istituzionale che ha fatto arrabbiare milioni di cittadini italiani che, nonostante tutto, ancora credono nella Patria e nei suoi valori fondanti. Il Presidente Fico, infatti, si è fatto fotografare in atteggiamento dinoccolato tipo turista per caso e con le mani in tasca durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli in occasione di un importante evento in ricordo del giudice Falcone. Ciò mentre tutti i presenti, civili e militari, intorno a lui si irrigidivano sull’attenti e cantavano le strofe dell’Inno che il Presidente Fico forse manco conosce. Come detto questo fatto ha scatenato una ondata di indignazione che ha toccato pesantemente anche il profilo Facebook di Fico il quale non ha trovato niente di meglio da fare che giustificarsi affermando che in passato altri avevano fatto peggio di lui. Qualcuno potrà pensare che mettersi sull’attenti durante l’esecuzione dell’Inno nazionale sia una formalità datata, vuota e priva di senso ma non è assolutamente così. Qui siamo in una di quelle situazione in cui la forma è anche sostanza. In altre e più chiare parole: se io vado in udienza dal Papa anche se sono ateo e il Papa mi sta antipatico mi devo comportare in modo educato rispettando il protocollo che la visita prevede. Se non lo voglio rispettare non vado dal Papa. Se io entro in una Moschea anche se non sono musulmano e odio i musulmani devo togliermi le scarpe, se no non entro. Se io sono in vacanza in India devo astenermi dal maltrattare le mucche perché lì sono considerate animali sacri. Se odio le mucche evito di andare in India. Quando sono in Tribunale ed entra la Corte devo alzarmi in piedi perché il protocollo lo prevede, ciò qualunque siano i miei sentimenti verso i magistrati che siedono in udienza. Quando un Sergente incrocia per strada un Generale lo saluta alla visiera anche se quel particolare Generale gli sta antipatico, perché si saluta il grado e non la persona. Quindi, in buona sostanza, comportandosi in  modo così “borgataro” il Presidente Fico non ha mancato di rispetto ad un pezzo di stoffa dipinto in bianco rosso e verde ma ha mancato di rispetto alla Nazione, al popolo Italiano, alle Forze Armate e di Polizia ed a tutti quelli che dal Risorgimento ad oggi, sono caduti o sono stati feriti o sono rimasti mutilati o invalidi per difendere quel tricolore sui campi di battaglia. Invece di inventarsi puerili e ridicole giustificazioni molto più semplicemente il Presidente Fico avrebbe potuto scusarsi. Avrebbe certamente fatto una figura molto più degna di quella che ha fatto non riconoscendo il suo errore.

Commenti

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  • Autarjeya 26 Maggio 2018

    Cosa volete pretendere da un dei 5st ignorante e anche comunista!