Omicidio Pamela, «Oseghale mi chiese se volevo stuprare una ragazza che dormiva»

4 Mag 2018 11:48 - di Liliana Giobbi

«Il 30 gennaio Innocent Oseghale mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva». A pronunciare la frase choc, intercettata dagli inquirenti nel carcere di Ancona, è Lucky Awelima mentre riferisce a Desmond Lucky una conversazione avuta con il connazionale Oseghale, accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la 18enne romana Pamela Mastropietro. I dialoghi – riferisce il Resto del Carlino – sono contenuti nella nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio a carico di Oseghale, già in carcere per le accuse di vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere e detenzione di droga a fini di spaccio. Secondo la Procura di Macerata il 29enne nigeriano avrebbe ucciso Pamela per cancellare le tracce della violenza sessuale, avvenuta mentre la ragazza era in condizioni fisiche menomate per l’assunzione di eroina. Da qui la richiesta dell’ordinanza di custodia in carcere anche per violenza sessuale, respinta dal gip ritenendola «una seria ipotesi investigativa» ma non ancora suffragata dalle prove.

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