Mozambico, misteriosa morte del capo anticomunista della Renamo
La morte improvvisa – e ancora non chiarita – dello storico leader dell’opposizione Afonso Dhlakama mette a rischio il processo di pacificazione in Mozambico. Dhalakama era un po’ l’alter ego dell’angolano Jonas Savimbi, anticomunista combattente per la sua patria. Savimbi è stato “ucciso in battaglia” nerl 2002. Come Dhlakama, era un leader scomodo. Ad annunciare la sua scomparsa in televisione è stato il presidente mozambicano Filipe Nyusi, ricordando i negoziati che erano in corso con il rivale politico. “Stavamo risolvendo i problemi del nostro Paese, sono molto rattristato”, ha affermato. Dhlakama, 65 anni, è deceduto per un attacco di cuore nel suo rifugio sulle montagne di Gorongosa, mentre era in attesa dell’elicottero che avrebbe dovuto portarlo in Sudafrica per cure mediche. Figlio di un capo tribù, nel 1979 Dhlakama aveva preso la guida, a soli 26 anni, della Renamo (Resistenza nazionale del Mozambico), il movimento guerrigliero che si opponeva al partito filomarxista Frelimo (Fronte di liberazione del Mozambico), alla guida del paese dopo la fine del colonialismo portoghese. La sanguinosa guerra civile è terminata nel 1992 con la pace di Roma, raggiunta grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio. Trasformata la Renamo in un partito di opposizione, Dhlakama si è poi candidato senza successo a tutte le elezioni presidenziali. Nel 2013, accusando il Frelimo di escludere il suo partito dal potere economico e politico, Dhlakama era tornato alla guerriglia e aveva annunciato la fine degli accordi di Roma. La concessione di una nuova legge elettorale aveva messo fine alle ostilità. Sull’onda dello scontento per la corruzione di molti esponenti del governo, la Renamo aveva aumentato i propri suffragi, ma tuttavia aveva perso nuovamente le elezioni. Tornato a combattere nella boscaglia, Dhlakama aveva acconsentito a una tregua in dicembre, riaprendo i negoziati con il Frelimo. In assenza di un successore designato, la Renamo si trova ora priva di una leadership certa, nota oggi Le Monde, sottolineando i rischio di un frazionamento del partito. Allo stesso tempo, aggiunge il giornale, la scomparsa di Dhlakama potrebbe anche facilitare l’avvento di una nuova generazione priva dei rancori della guerra civile.
La mediazione italiana nel 1992 ricorda qual era il prestigio del nostro Paese. L’Europa di oggi dimentica l’Africa e le guerre comuniste nel Continente nero per adulare l’artefice di tanti drammi, Carlo Marx!