Lo sfogo di Centinaio: c’è chi rema contro, la bozza pubblicata è preistorica

16 Mag 2018 12:15 - di Stefania Campitelli

Basta con la soap opera e le ricostruzione fantasiose del cantiere giallo verde del nuovo governo. Il senatore leghista, Gian Marco Centinaio, uno dei nomi circolati per qualche ministero, ci va giù pesante: «Senza voler essere troppo ottimisti, una settimana di tempo mi sembra eccessiva. Anche perché il presidente della Repubblica una settimana non ce l’ha data», dice l’esponente del Carroccio, intervistato da InBlu Radio, il network delle radio della Cei. «La soap opera di turno – dice – penso che debba terminare il più velocemente possibile in un modo o nell’altro. Sia che si tratti di un finale positivo sia che si tratti di una tragedia. L’obiettivo che abbiamo in queste ore è quello di non far disinnamorare gli italiani della politica».

Centinaio: basta soap opera sulla bozza

Durissimo sulla pubblicazione di una bozza di programma Lega- 5S che ha rischiato di mandare tutto alle ortiche. «Qualcuno presente al tavolo ha voluto fare il fenomeno con un giornalista e gli ha rifilato una bozza. E confrontando quella bozza con quella che abbiamo oggi – dice Centinaio – è come parlare dell’uomo preistorico e l’uomo dell’età moderna. È stato molto stupido passare una bozza del genere perché non serve a nessuno. Quella era solo una bozza preistorica. Su questo mi sono molto arrabbiato perché ha rischiato di far saltare tutto». Poi punta l’indice contro l’eccesiva fantasia dei media. «I cambiamenti di clima  li vedo a livello mediatico ma non li percepisco nella sala riunioni dove si svolge il confronto con i 5S. Per noi la situazione è abbastanza invariata», sottolinea Centinaio,  «ci sono tanti temi dove si è trovato immediatamente un accordo. Poi ci sono quei temi politici più importanti che riguardano il succo del programma che sono stati rinviati all’attenzione di Di Maio e Salvini per l’ok definitivo o per tornare da Mattarella e dire che le distanze erano troppo grandi». Migranti, sicurezza e grandi opere – conclude il senatore leghista – sono i nodi importanti da sciogliere. Stiamo cercando di trovare una soluzione sulla questione rapporti con l’Europa che tra tuttti i temi è quello meno problematico. È normale che ci sia una distanza su alcuni argomenti altrimenti ci saremmo presentati insieme alle elezioni.

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