Il talco è cancerogeno: la Johnson&Johnson condannata al risarcimento milionario

25 Mag 2018 11:17 - di Redazione

E sono due: due botte da milioni di dollari di risarcimento calate come una mannaia sulle casse della Johnson&Johnson accusata, nuovamente, di aver contribuito a provocare il cancro di un fruitore pluriennale del suo talco e condannata – ancora – a risarcimenti choc. E non è nemmeno la prima volta che la multinazionale si trova ad affrontare accuse del genere.

Johnson&Johnson, condannata a pagare un risarcimento milionario

Una giuria californiana, infatti, ha emesso un duro verdetto di condanna per l’azienda americana che prevede il pagamento di 25,7 milioni di dollari a favore di Joanne Anderson, 66 anni, una donna che in aula ha sostenuto – ed evidentemente dimostrato – di aver sviluppato un cancro (un mesotelioma) usando il talco della società. Nello specifico del ricorso, poi, come riferisce in particolare il sito dell’Ansa, la multinazionale «è stata accusata di non aver informato adeguatamente i consumatori che il suo prodotto contiene asbesto e può causare tumori. Tesi respinta fermamente dall’azienda, che tuttavia finora è stata condannata a pagare in numerose altre cause risarcimenti per centinaia di milioni di dollari». Infatti, non è la prima volta che la società che produce saponi, shampoo, talco e quant’altro, si ritrova a staccare assegni milionari a titolo di risarcimento dovuto per sentenza a consumatori dei suoi prodotti che si sono ammalati nel tempo e che in tribunale hanno dimostrato la connessione killer tra cancro e talco.

Causa vinta contro la Johnson & Johnson: l’ultimo precedente

L’ultimo, pari a ben 37 milioni di dollari, è stato riconosciuto da una giuria del New Jersey, che solo qualche settimana fa, ha condannato la Johnson&Johnson a versare a una coppia che, negli Stati Uniti, ha intentato una causa contro l’azienda. I ricorrenti, uno dei quali malato di tumore, hanno fatto ricorso contro la multinazionale, collegando la patologia all’uso prolungato di borotalco prodotto dalla società. Il ricorrente, infatti, riportano le carte processuali, si è ammalato di tumore dopo aver usato la polvere profumata per più di 30 anni, e in considerazione di questo, la corte di Middlesex County ha stabilito per l’uomo un risarcimento da 30 milioni di dollari, e di più di 7 milioni per sua moglie. Alla corte la coppia ha dimostrato di aver usato prodotti della Johnson&Johnson come “Shower to Shower” e “Baby Powder” per decenni, e che proprio l’inalazione della polvere di talco avrebbe causato il suo mesotelioma. Dal canto suo J&J ha sottolineato che i propri prodotti a base di talco non contengono amianto, elemento divenuto un requisito legale indispensabile dagli anni Settanta nel Paese. Detto ciò, la multinazionale ha perso: aprendo a più di uno spiraglio di speranza per tutta una serie di cause simili attualmente all’esame di numerosi tribunali nel Paese: a partire da quella californiana appena conclusa con un verdetto ancora decisamente contro la multinazionale.

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