Grillo e il referendum sull’euro. Può la destra lasciarsi sfuggire l’opportunità?
Un referendum sull’euro. Eccolo il coniglio che Beppe Grillo ha tirato fuori dal cappello. “Se noi siamo un’unione di paesi,- argomenta il comico – dovremmo condividere. Perché ci sono due economie…quella del Nord e del Sud. E noi, gli Italiani, noi siamo nel Sud. Ho dunque proposto un referendum per la zona Euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d’accordo? C’è un piano B? Bisogna o no uscire dall’Europa?“. E insomma, comunque la si pensi, trattasi stavolta di coniglio bello grosso, di autentica novità. Perchè occhieggia, senza dubbio, a quella parte maggioritaria dello schieramento di centrodestra – Lega e Fdi, ma non solo – che non si ritrova né mai s’è riconosciuta nelle posizioni del partito popolare europeo; nella difesa dell’immutabilità dei Trattati e nella cieca e assoluta accondiscendenza a una Unione a trazione tedesca. Una destra politica che, da sempre, ha attaccato e criticato la moneta unica, spiegando agli italiani che Ciampi e Prodi non gli hanno fatto alcun favore, ma li hanno invece precipitati nella crisi più nera della loro Storia. Certo, il referendum sull’euro Grillo lo usa, forse, per sparigliare. E, probabilmente, anche per trarre d’impaccio il giovane Di Maio vittima dei suoi stessi tatticismi e lo stesso Movimento che comincia a pagare salate, vedi voto molisano e friulano, le sue trovate estemporanee ed inconcludenti. Comunque sia – e questo è un fatto! -, alla proposta del comico genovese ha subito risposto picche Matteo Renzi. La destra italiana, invece, in tutte le diverse e conflittuali declinazioni, ma finalmente libera da ogni obbligo morale col Vecchio federatore, pensiamo possa rispondere affermativamente. Che possa andare a vedere le carte. E, persino, rilanciare. Che poi è il cuore della politica. Ecco, il coniglio tirato fuori dal cappello da Grillo non sarà perfetto, arriverà in ritardo e sarà pure strumentale, ma ha una sua logica e svela, una chiara opportunità. Forse sarebbe bene ragionarci su e, magari, coglierla. Per non farla sfumare. Insieme al coniglio.
Attendo di conoscere gli effetti negativi del ritorno alla lira.
uscire dall’Euro significa .. default, game over, fine. i cretini che continuano a dire queste scemenze dovrebbero studiare la storia della lira e qualche lezioncina di economia.
Premetto che non sono un tifoso dei 5stalle , ma devo dire che Giggino Di Miao non e’ stato chiaro, poiche’ si tratterebbe di un Referendum Consultivo e non Abrogativo. Il primo e’ fattibile poiche’ nel 1989 fu varata una legge che permette di fare un referendum d’indirizzo sul tema . Ovviamente se venisse fuori il NO ( quindi NO EU) I nostril politici dovrebbero iniziare a mettere le mani sulla legge costituzionale per iniziare il processo di separazione dalla zone EURO. E qui ovviamente occorrono I consensi (quindi approvazione) di 2\3 di ambo Camera e Senato per far si che diventi Referendum Confermativo. Onostentamente , dopo aver vissuto gli ultimi 7 anni stritolato e massacrato dall’EU ,…si voglio uscire dalla moneta unica e dalla zona EU consapevole di fare ulteriori sforzi per 3\4 anni, ma di sicuro inizierei sin da subito I benefici della sovranita’ monetaria.
Tornare alla lira é come dare la morfina a un moribondo. Viva l’euro, che toglie ai politici corrotti la possibilità di polverizzare al 10% all’anno i risparmi e le pensioni.degli italiani.
E quando l’Italia uscirà dall’Euro noi comuni mortali busseremo alle porte di Grillo , della Destra italiana e del signor Sottile per la quota giornaliera di pane e cipolle.Se il nostro Paese dovesse separarsi dalla UE sarebbe una catastrofe per il 70% della popolazione pretenderebbe tutto e subito.Certamente i politici con i loro lauti stipendi sarebbero appena sfiorati dalla crisi ma noi no ,finiremmo nel bottino più nero.MI auguro che la Destra dimostri di essere cresciuta intanto mostrando gratitudine al Vecchio federatore che ha contribuito a renderla democratica e a liberarla dai fantasmi del Fascismo e poi che i parlamentari di FDI come tutti gli altri del resto ragionino con il portafogli della classe media e bassa e non con il loro che straripa di soldi puzzolenti.
non abbiamo votato per entrare non è necessario farlo ora spedendo tanti denari, qualunque persona di media intelligenza e con un minimo di buon senso capisce che uscirne al più presto è l’unico modo per uscire da questa crisi feroce ed infinita, torniamo alla lira e saremo tutti meno poveri in tempi brevi, viva l’italia indipendente al diavolo la dittatura della ue e delle banche mondiali
Applaudo il commento, chi e’ contrario o non capisce un tubo, oppure, molto probabile, deve difendere interessi.
Forse a Grillo ed a tanti altri sfugge il fatto che un eventuale referendum sull’Euro è “incostituzionale”!
Mi pare un grande ostacolo da superare, o no?