Gli agricoltori chiedono alla Ue di fare un passo indietro sul taglio ai fondi
Fare un passo indietro sui tagli proposti ai fondi Pac. Perché la riduzione del 5% al budget agricolo annunciata dalla Commissione Ue sul prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Ue minaccia non solo la sopravvivenza degli agricoltori e delle aree rurali, ma anche il raggiungimento degli obiettivi ambientali e sociali dell’Unione. Questo il passaggio chiave al centro dell’incontro tra il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, che si è tenuto ieri a Parma, a margine di Cibus, presso Origo, il Forum globale sulle indicazioni geografiche. Scanavino, accompagnato dal presidente di Cia Emilia Romagna Cristiano Fini, ha spiegato a Hogan che “è positiva la volontà di sviluppare altre politiche comunitarie per rafforzare il Progetto Europa, però non possono pagare sempre gli agricoltori. Tanto più che il settore primario ha un ruolo centrale nelle sfide della sicurezza alimentare globale e rispetto ai cambiamenti climatici”. Il presidente Cia ha sottolineato, d’accordo con Hogan, la necessità di procedere alla semplificazione della Pac post 2020 “per evitare qualsiasi spreco e perdita di risorse”, ribadendo però che “non si può correre il rischio di arrivare a 27 politiche diverse con lasussidiarietà, deve restare una Politica comune”. Più in dettaglio, secondo Scanavino, “nella redistribuzione delle risorse tra gli Stati membri, bisognerà tener conto di altri criteri diversi dalla superficie e resta fondamentale il mantenimento delle misure settoriali. Gli agricoltori – spiega – devono poter usufruire di strumenti utili in risposta alle crisi di mercato. La sostenibilità e l’innovazione dovranno essere i pilastri centrali della futura politica per garantire lo sviluppo dell’agricoltura”. Il commissario, sostenendo questo approccio, ha ribadito che per lui sarà prioritario consentire agli agricoltori europei di usufruire dell’innovazione tecnologica. Il trasferimento di conoscenza, dalle Università ai campi, consentirà la crescita e lo sviluppo sostenibile. Tra i temi oggetto della bilaterale con Hogan anche le pratiche commerciali sleali, all’indomani della proposta di Direttiva della Commissione per contrastare il fenomeno. ”È un grande passo per riequilibrare il valore lungo la filiera -ha evidenziato il presidente Cia-. Ora lavoreremo con il Parlamento per cercare di inserire aspetti per noi sostanziali, come l’inclusione delle piccole e medie imprese tra i soggetti obbligati al rispetto della normativa in materia”. L’obiettivo della Commissione Ue sarà quello di garantire una nuova Pac più equa, con norme più semplici e un approccio flessibile. E per questo, conclude Hogan, “il protagonismo degli agricoltori sarà fondamentale per capire e risolvere i problemi che si affrontano quotidianamente”.