Chiude la Melegatti, inventò il Pandoro. Zaia: nulla è ancora perduto
Sembra finita per la storica azienda dolciaria Melegatti: oggi il tribunale di Verona ha dichiarato il fallimento della Melegatti e della controllata Nuova Marelli di San Martino Buon Albergo, sempre nel Veronese. Si chiude a quanto pare la complessa vicenda della storica azienda dolciaria di San Giovanni Lupatoto. Il tribunale ha accolto l’istanza del pubblico ministero, constatata la pesante situazione debitoria dell’azienda. I dipendenti sono 350. Con un’inserzione a pagamento in queste ore i dipendenti della Menegatti avevano lanciato un appello chiedendo di separare le responsabilità degli amministratori dal futuro all’azienda, per la quale una società statunitense avrebbe presentato un piano di salvataggio. La società fu fondata da Domenico Melegatti, che nel 1894 depositò il brevetto del pandoro. Il debito attuale del Gruppo Melegatti ammonterebbe a circa 50 milioni di euro. “Stiamo seguendo, come sempre ormai da settimane, la situazione della Melegatti passo dopo passo. Ora attendiamo il commissario per un primo confronto”. Con queste parole il Presidente del Veneto Luca Zaia commenta la decisione del tribunale di Verona di dichiarare il fallimento della Melegatti. “Avvieremo quanto prima un confronto che consenta di garantire quelli che sono obiettivi irrinunciabili – prosegue il Governatore – come mantenere l’attività produttiva e quindi i mercati di riferimento, salvaguardare l’occupazione, mantenere in vita un marchio storico e una azienda simbolo del Veneto e delle sue tipiche produzioni dolciarie”. “Su questo, posso fin d’ora garantire – conclude il Presidente – che la giunta regionale metterà tutto il suo impegno”.