Boeing scomparso: il pilota islamico ha pianificato una missione suicida

15 Mag 2018 14:29 - di Redazione

Nessun incidente, ma una missione suicida. Il pilota del volo MH370 scomparso sull’Oceano Indiano l’8 marzo 2014 con 239 persone a bordo, «ha deliberatamente eluso i radar». Lo riporta il settimanale Newsweek, che ha intervistato Martin Dolan, l’uomo che ha guidato le vane ricerche sottomarine dell’aereo. In questo senso si tratterebbe di un caso molto simile a quello del volo Germanwings 9525 in servizio tra Barcellona e Duesseldorf, fatto precipitare sulle Alpi di Provenza francesi dal copilota, il tedesco 27enne Andreas Lubitz, nel marzo 2015.

Il pilota aveva 53 anni

Il pilota kamikaze è l’insospettabile Zaharie Amad Shah (53 anni), devoto musulmano e padre di tre figli. L’uomo ha fatto precipitare l’aereo in una missione suicida pianificata a lungo. Ne è convinto il team di inquirenti che ha cercato di risolvere il mistero del Boeing 777 della Malaysia Airlines.

La rivelazione nel programma 60 Minutes

Come ha riportato Dolan al programma australiano “60 Minutes” è stata un’azione «pianificata, è stata fatta deliberatamente ed è stata pianificata nel corso di un periodo di tempo prolungato», ha detto Dolan, che per due anni ha guidato le ricerche sottomarine. Come è noto, i dati satellitari indicano che l’aereo, partito da Kuala Lumpur, ha finito il carburante ed è precipitato nell’Oceano Indiano, a ovest dell’Australia, a migliaia di chilometri da Pechino, la sua prevista destinazione. Alcuni oggetti e parti dell’aereo sono stati trovati sulle spiagge che si affacciano sull’Oceano Indiano, ma la più imponente ricerca sottomarina della storia – coordinata dall’Ufficio per la sicurezza dei trasporti australiano (Atsb) – è stata interrotta dopo due anni, nel gennaio 2017.

Il pilota del boeing era un veterano

Meno di una settimana dopo la sparizione del boeing, gli appartamenti del comandante (un pilota con 30 anni di esperienza e oltre 18mila ore di volo) e del copilota (il 27enne Fariq Abdul Hamid con 2700 ore di volo) sono state perquisite ed alcuni computer sono stati sequestrati. Incluso uno con un software di simulazione di volo che sarebbe stato usato dal pilota per studiare il cambio di rotta dell’aereo.

Boeing scomparso: il pilota ha agito deliberatamente

La missione è «stata pianificata meticolosamente per far sparire il velivolo», incluso il volo lungo il confine tra la Thailandia e la Malaysia per evitare che nessuna delle due parti intervenisse», ha detto Simon Harvey, un pilota britannico con molte ore di volo alle spalle davanti ai comandi di Boeing 777 in Asia: «Se qualcuno mi desse il compito di far sparire un 777, dare esattamente la stessa cosa», ha aggiunto il comandante alla trasmissione australiana 60 Minutes. Secondo l’inquirente Larry Vance specializzato in incidenti aerei, Zaharie Amad Shah ha indossato una maschera dell’ossigeno prima di depressurizzare l’aereo per rendere i passeggeri e l’equipaggio privi di conoscenza. «Si stava suicidando e sfortunatamente stava uccidendo tutti gli altri a bordo e lo ha fatto deliberatamente», ha aggiunto.

Boeing scomparso: è stato terrorismo?

È stato un atto terroristico? Il fatto che fosse un devoto musulmano non è un indizio significativo, dato che la maggioranza dei cittadini malesi è di religione islamica. Ci sarebbe poi la mancanza di una rivendicazione a far escludere la pista terroristica. Ma lo spettro del terrorismo e dell’Isis, in Malesia particolarmente attivo, aleggia inevitabilmente anche su questo caso.

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 16 Maggio 2018

    Sti rompi scatole de musulmani, in un modo o nell’atro sono sempre attivi sull’onda del terrorismo. Cervelli marci pieni di fanatismo religioso.