Voleva portare armi letali a Gaza l’uomo di Hamas ucciso dal Mossad
Fadi Albatsh, il palestinese assassinato il 21 aprile in Malaysia, fu ucciso dai servizi israeliani del Mossad. Lo scrive il New York Times, secondo il quale l’ingenere elettronico, specialista in droni ed esponente di Hamas, era coinvolto in accordi con la Corea del Nord per l’invio di armi avanzate nella Striscia di Gaza. Secondo fonti d’intelligence occidentali e mediorientali citate dal quotidiano, Albatsh era coinvolto in negoziati sulle armi con la Corea del Nord attraverso la Malaysia. Recentemente, viene ricordato, l’Egitto ha bloccato una nave nordcoreana che stava portando a Gaza componenti per sistemi d’arma teleguidati. L’uccisione di Albatsh farebbe parte di una più vasta operazione del Mossad per contrastare gli sforzi di Hamas per dotarsi di armamenti più sofisticati da usare contro Israele. In particolare il Mossad tiene d’occhio il programma clandestino per la fabbricazione di droni aerei o sottomarini. Intanto un giornalista palestinese è morto ieri in seguito alle ferite riportate durante il terzo venerdì di proteste nella Striscia di Gaza. Ahmad Abu Hussein, 26 anni, lavorava per una stazione radio locale ed è stato colpito dalle truppe israeliane nella Striscia di Gaza lo scorso 13 aprile mentre seguiva le manifestazioni, ha detto un funzionario del ministero della Salute di Gaza. Si tratta del secondo giornalista palestinese che muore durante le proteste settimanali nella Striscia di Gaza, indette per chiedere che i rifugiati della guerra arabo-israeliana del 1948 possano tornare nelle loro case finite in territorio israeliano. Dall’inizio delle marce, le forze israeliane hanno ucciso 42 palestinesi, suscitando le critiche delle Nazioni Unite e dei gruppi per i diritti umani sull’uso eccessivo della forza.