Usa, per “gli angeli dell’11 settembre” rischio doppio di mieloma multiplo
I primi soccorritori arrivati al World Trade Center l’11 settembre 2001 poco dopo l’attacco alle Torri Gemelle hanno un rischio doppio di sviluppare una condizione detta gammapatia monoclonale di incerto significato (Mgus), un precursore del mieloma multiplo, rispetto alla popolazione generale. È quanto ha stabilito uno studio su 781 vigili del fuoco di età compresa fra 50 e 79 anni, pubblicato su Jama Oncology e firmato Albert Einstein College of Medicine, Montefiore Health System, Fire Department of the City of New York (Fdny) e Memorial Sloan Kettering Cancer Center. “Con il nostro studio del 2011 pubblicato su Lancet – ricorda David J. Prezant, coautore dello studio – siamo stati i primi a dimostrare che i vigili del fuoco arrivati subito dopo l’attentanto avevano più probabilità di sviluppare diversi tipi di cancro. Con questo studio abbiamo fatto un passo in avanti: abbiamo trovato i segni precoci e predittivi (Mgus) di un tumore preciso, così da permetterci di monitorare le persone a rischio. La prevalenza di Mgus nel gruppo esaminato era doppia rispetto a un gruppo di confronto non esposto alle polveri sprigionatesi”. I ricercatori hanno esaminato 16 casi di mieloma multiplo diagnosticati tra il 12 settembre 2001 e il 1 luglio 2017 tra tutti i vigili del fuoco del Fdny che avevano lavorato l’11/9. L’età media in cui era stato scoperto il tumore era 57 anni, 12 anni più giovani rispetto all’età media per la diagnosi di mieloma multiplo in Usa. Precedenti lavori scientifici avevano stabilito che Mgus e il mieloma multiplo tendono a svilupparsi dopo l’esposizione a sostanze chimiche tossiche. Le polveri a cui sono stati esposti i vigili del fuoco contenevano livelli senza precedenti di bifenili policlorurati, idrocarburi policiclici aromatici, diossine e amianto.