Tutto per Alfie: centrodestra mobilitato fino all’Onu per il bimbo di Liverpool
Non si ferma la battaglia legale per il piccolo Alfie Evans, dopo che ieri sera per l’ennesima volta il giudice britannico ne ha vietato il trasferimento al Bambino Gesù di Roma. Mentre i familiari approntano con i medici la procedura necessaria per portare il bambino a casa, il legale della famiglia fa sapere che «ci sono altre opzioni. Se l’incontro di oggi non andrà bene, torneremo in tribunale». Intanto, la mobilitazione per il bambino di 23 mesi gravemente malato continua anche a Roma, dove in particolare il centrodestra si sta muovendo su diversi piani per fare in modo che il generoso gesto del nostro Paese di concedergli la cittadinanza non resti senza seguito.
Fratelli d’Italia, insieme a un gruppo di associazioni torinesi, ha presentato un reclamo all’Human Right Council delle Nazioni Unite. «Abbiamo deciso di intentare un rimedio di emergenza per una situazione disperata», ha spiegato la deputata Augusta Montaruli, augurandosi che «anche altri aderiscano a questa iniziativa». «Molto è stato fatto, l’Italia si è distinta grazie all’intervento di Giorgia Meloni conferendo il passaporto. Ora tocca anche a noi fare la nostra parte», ha concluso Montaruli, ricordando che «verso Alfie sono stati violati tutti i diritti umani. Alfie siamo tutti noi e nessuno può stare in silenzio ad una brutalità simile».
Un’interrogazione al governo è stata annunciata poi dalla Lega, che chiede all’esecutivo di «ricorrere alla Corte di Giustizia europea, accogliendo l’appello del centro studi Livatino». Dopo la concessione della cittadinanza al piccolo Alfie, «bisogna insistere e portare avanti tutte le azioni possibili di fronte al cinismo barbaro della giustizia britannica», ha spiegato il deputato Alessandro Pagano, aggiungendo che «sembra tra l’altro che il giudice Anthony Hayden, colui che ha praticamente condannato a morte Alfie, sia un attivista pro eutanasia oltre ad essere membro del gruppo Blagg, associazione di legali britannici che difende gli interessi delle lobby Lgbt. Alfie vive da tre giorni senza il supporto del ventilatore, ed è sempre più chiaro che sta lottando contro le ideologie, contro il nuovo pensiero unico dominante. Noi – ha concluso l’esponente del Carroccio – siamo con Alfie».
È stata poi l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, di Forza Italia, a ricordare che «il Regno Unito fa ancora parte dell’Unione europea, e in funzione di questo deve rispettare le norme e i trattati che regolano la libera circolazione interna». «Io sto dalla parte della libertà, e sono convinta si debba concedere ai genitori il diritto/dovere di fare tutto ciò che è possibile per la vita dei propri figli. Anche per questo, con il Tavolo Permanente della Famiglia del Veneto, invierò oggi stesso una lettera al Capo dello Stato affinché intervenga contro questa ingiustizia, chiedendo che Alfie e i suoi genitori possano recarsi in Italia e proseguire così le cure che il loro Paese non vuole più erogare», ha spiegato Donazzan, sottolineando che «ormai è chiaro che nel Regno Unito i bambini sono considerati proprietà dello Stato, oggetti e non soggetti, i cui genitori sono estromessi dalla possibilità di difenderli». «Una domanda sorge spontanea: è forse questo il progresso della libera Inghilterra?», ha chiesto dunque Donazzan, rivelando di essere «vicina con la preghiera al piccolo Alfie, il cui Paese sta giudicando la sua vita meno importante del costo per le cure».
Assurdo, davvero, e assolutamente disumano il comportamento britannico, l’accanimento contro il piccolo Alfie in violazione dei più elementari diritti umani. Riteniamo occorra la massima mobilitazione degli italiani e non solo, di tutte le associazioni, del Parlamento, per sbloccare questa situazione assurda e incredibile. E occorre fare in fretta.
Per parte nostra, come UpL_UnionePerLeLibertà_NoiLiberali, aderiamo al reclamo all’Human Right Council delle Nazioni Unite presentato da Fratelli d’Italia con la Parlamentare Augusta Montaruli, ed altre associazioni torinesi pro-life, sperando che non sia troppo tardi. Occorre fare in fretta, tempo ne è già stato perso fin troppo, purtroppo. Da valutare ulteriori iniziative di pressione vs.il Governo britannico, per sbloccare la situazione, tempo zero.
Galgano PALAFERRI
Coordinatore Nazionale
UpL_UnionePerLeLibertà
Consigliere Nazionale
PLI-Partito Liberale Italiano
Cara Giorgia Meloni bisogna fare una azione di forza IMMEDIATA altrimenti tra 3 giorni il piccolo italiano Alfie morirà per mancanza di nutrimento e resterete con un pugno di mosche in mano SALVATE IL PICCOLO ITALIANO ALFIE!
Tutti per Alfie… I diritti umani non vanno mai violati