Sciopero della fame dei maestri a rischio. FdI: il governo intervenga subito (video)

28 Apr 2018 15:48 - di Redazione

Il governo impedisca la mannaia sulla testa di maestre e maestri con diploma magistrale agitata da una sentenza dell’avvocatura di Stato. Dopo l’appello rivolto da Giorgia Meloni a Palazzo Chigi per chiedere un decreto d’urgenza per salvare il posto di lavoro a migliaia di insegnanti, una delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dal capogruppo alla Camera Fabio Rampelli, ha partecipato al presidio permanente organizzato di fronte alla sede del ministero dell’Istruzione dal Coordinamento diplomati magistrali abilitati, che hanno iniziato lo sciopero della fame. La protesta, che si concluderà il 3 maggio con una manifestazione nazionale, scaturisce da una sentenza dell’avvocatura di Stato che, senza un intervento della politica, causerebbe l’uscita dalla graduatorie e la perdita di lavoro di decine di migliaia di maestre e maestri, tra cui circa 5.600 già immessi in ruolo. Contemporaneamente tantissimi altri precari abilitati all’insegnamento si vedrebbero  chiudere le porte dell’assunzione a tempo indeterminato, pur avendone pieno diritto.

FdI: chiediamo un intervento urgente del governo

«Abbiamo portato la nostra solidarietà agli insegnanti che da oggi inizieranno lo sciopero della fame – spiega Rampelli insieme alla deputata Monica Ciaburro – a difesa del diritto al lavoro e illustrato loro i contenuti dell’interrogazione parlamentare che formalizzeremo lunedì a Montecitorio nella quale sollecitiamo l’intervento urgente dell’attuale governo». Rampelli chiede all’esecutivo in carica di garantire la continuità didattica e il regolare avvio del prossimo anno scolastico, attraverso la riapertura delle graduatorie ad esaurimento a tutto il personale docente abilitato. «Se si dovesse dare applicazione alla sentenza n.11/2017  dell’avvocatura di Stato –  ricorda – ben 55mila diplomati magistrale si troverebbero non solo cancellati dalle graduatorie ad inserimento, ma anche nell’impossibilità di lavorare sia nelle scuole pubbliche che in quelle paritarie e al licenziamento di oltre 6mila insegnanti assunti con contratti a tempo indeterminato».  Ora serve una urgente soluzione politica – ha concluso il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio – noi siamo pronti e non permetteremo che questa sentenza venga vissuta come un incubo da migliaia di famiglie perché con la scuola, i bambini, i lavoratori e la vita delle persone non si scherza. All’iniziativa hanno dato «pieno sostegno» l’Anief e diverse associazioni di categoria, tra cui Adida e Mida.

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