Sbarchi fantasma da Tunisi a Marsala: smantellato traffico di sospetti jihadisti

10 Apr 2018 10:39 - di Bianca Conte

Stop agli sbarchi fantasma, meta finale di un traffico di sospetti jihadisti di caratura internazionale: è appena stata smantellata dalla Guardia di Finanza un’organizzazione criminale di carattere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri che, con il fermo di  tredici persone eseguito all’alba di questa mattina, ha inferto un duro –e doveroso colpo –a una pericolosa banda di trafficanti di migranti in azione dalla Tunisia alla Sicilia.

Sbarchi fantasma in Sicilia: smantellato traffico di sospetti jihadisti

A smascherare i 13 sospetti sono stati gli uomini della Guardia di finanza di Palermo che, tra molti personaggi centrali e altri più o meno affiliati alla banda, hanno individuato attraverso intercettazioni mirate, un nome chiave, uno dei protagonisti del traffico internazionale di migranti al cui interno si annidavano presunti terroristi. L’operazione è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ed eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo e della Compagnia di Marsala. I 13 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto sono stati emessi nei confronti di altrettante persone di nazionalità tunisina, italiana e marocchina, «appartenenti ad un’organizzazione criminale di carattere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri». Le Fiamme Gialle stanno inoltre eseguendo numerose perquisizioni presso le abitazioni e i luoghi utilizzati dal sodalizio come basi operative per la gestione dei traffici illeciti. «L’associazione – si evince dalle indagini – capeggiata da pericolosi pregiudicati tunisini, operava prevalentemente mediante trasporti veloci, per i quali utilizzava gommoni carenati con potenti motori fuoribordo ed esperti scafisti, nel braccio di mare tra la provincia tunisina di Nabeul e quella di Trapani, consentendo agli immigrati clandestini di raggiungere, in poco meno di 4 ore di navigazione, le coste italiane. Ogni viaggio, per il quale venivano imbarcate dalle 10 alle 15 persone, con costi pro-capite tra i 3000 e i 5000 euro a testa, prevedeva anche il trasporto di sigarette di contrabbando, destinate al mercato nero italiano, e in particolare a quello palermitano».

Sgominata banda di marocchini, tunisini e italiani

Non solo: gli inquirenti fanno sapere anche che, per la conduzione del lucroso traffico, che poteva fruttare complessivamente tra i 30.000 e i 70.000 euro a viaggio, era stata «predisposta una efficiente rete organizzativa, che contava sull’operato di elementi tunisini, italiani e marocchini, in posizione subordinata, che si occupavano di fornire ai clandestini un vero e proprio servizio ”shuttle” dalle spiagge di sbarco sino alle basi logistiche dell’organizzazione, laddove, una volta rifocillati e forniti di vestiario i migranti potevano liberamente raggiungere le destinazioni desiderate». Non solo: le attività di monitoraggio investigativo hanno permesso di appurare anche che, nell’ambito del gruppo delinquenziale, operavano anche alcuni soggetti con orientamenti tipici dell’islamismo radicale di natura jihadista, i quali dimostravano atteggiamenti ostili alla cultura occidentale anche allestendo e portando avanti una propaganda attuata attraverso falsi profili attivati su piattaforme social. In una conversazione intercettata, infatti, tra il promotore dell’organizzazione e uno dei sodali, si è palesata l’intenzione criminale di quest’ultimo di recarsi in Francia dove si era detto disponibile a compiere «azioni pericolose a seguito delle quali avrebbe potuto non fare ritorno», tanto da invitare l’interlocutore a pregare per lui.

Dal traffico di clandestini a quello di sigarette di contrabbando

Nel corso dell’indagine è stato possibile ricostruire analiticamente tutti i passaggi e le modalità operative dell’organizzazione e in particolare le indagini si sono soffermate sull’esecuzione di 3 traversate che, attraverso il dispiegamento di un dispositivo composto da mezzi navali ed aerei, sono state addirittura monitorate, in corso di svolgimento e fino agli sbarchi dei migranti sulle coste trapanesi dove, all’ultimo, sono stati bloccati sulla battigia – in un’azione coordinata tra il Gico di Palermo e la Compagnia di Marsala – 19 clandestini appena sbarcati. Inoltre, in quella circostanza furono sequestrati oltre 4 quintali di sigarette di contrabbando. Si ritiene che le sigarette contrabbandate, per lo più di marche estere, siano state smerciate nei mercati rionali palermitani, al prezzo di non più di 3 euro a pacchetto, con guadagni per oltre 17 .000 euro ogni quintale di ”bionde” contrabbandato. L’organizzazione smantellata, con l’estate ormai alle porte, sarebbe stata in grado di compiere almeno due traversate alla settimana tra la Tunisia e l’Italia, con introiti che ne avrebbero rafforzato l’operatività e la pericolosità sociale e criminale.

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