Raggi non riesce neanche a riparare le buche, ma ora «sfida» il cambiamento climatico

24 Apr 2018 17:32 - di Gigliola Bardi
raggi rifiuti

«Roma ha accettato in pieno la sfida nuova del mutamento climatico ed il suo enorme impatto economico, sociale e umano sulla vita delle città». Ad annunciarlo è stata il sindaco Virginia Raggi, in occasione della Conferenza internazionale “Governance ambientali e città sostenibili”, promossa dalla Fondazione Icef (International Court of the Environment Foundation) e celebrata in Campidoglio. Un annuncio che, affidato a Facebook, ha suscitato critiche, ilarità e una certa rabbia. Reazioni diverse a una stessa considerazione di fondo: con quale credibilità si parla di massimi sistemi quando non si riesce nemmeno ad affrontare l’ordinaria amministrazione?

Per capire quale sia lo stato dell’arte a Roma basta citare tre titoli pubblicati nella sola giornata di ieri: «A Monteverde scavo non coperto diventa discarica a cielo aperto» (Adnkronos); «I rifiuti aumentano, differenziata al palo: il 70% è una chimera» (Il Messaggero); «Tor Marancia: albero crolla su auto in sosta e campana del vetro via di Santa Petronilla» (RomaToday). Si tratta di uno spaccato che trova ampio riscontro nelle voci dei cittadini e che è stato rinfacciato al sindaco anche sotto il post sulla “sfida climatica”. «Oggi serve una risposta efficace, un cambio radicale dell’economia fondata in prevalenza sulle energie di origine fossile, non solo nel senso di ridurre le emissioni nei trasporti, negli edifici, nelle strutture economiche e nei servizi, ma occorre portare avanti scelte coraggiose per incidere sulle cause che minacciano la sostenibilità», ha scritto la prima cittadina, citando tra gli altri il Papa e la sua Enciclica Laudato si’. 

«Servono nuove politiche finalizzate alla “decarbonizzazione” dell’economia e alla riduzione di emissioni di anidride carbonica e di altri gas climalteranti. E Roma lo sta facendo», ha proseguito Raggi, aggiungendo che «stiamo sviluppando e portando avanti azioni strategiche per il percorso verso la sostenibilità ambientale ed energetica, tra queste c’è il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), la mobilità sostenibile, il piano del verde e della biodiversità urbana». Un discorso che, però, non sembra aver convinto i romani, i quali anzi lo hanno accolto con dichiarazioni caustiche. Fra i commenti su Facebook c’è stato chi ha postato la foto dei cassonetti traboccanti di immondizia, chi ha suggerito che la Conferenza poteva essere ospitata a Corviale o in un campo nomadi «per far conoscere la vera situazione della città», chi ha ricordato le condizioni della pista ciclabile del suo quartiere e chi, semplicemente, ha posto la più ovvia delle domande: «Roma accetta la sfida e… fa cosa?».

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