Pioggia di missili sul nord della Siria: 40 morti e oltre 60 feriti

30 Apr 2018 10:36 - di Redazione

Missili piovuti a gettata continua sul nord della Siria: 40 morti e oltre 60 feriti: un attacco militare durato tutta la notte scorsa e che nel mirino ha centrato postazioni militari nel nord del Paese. E allora, come riporta tra gli altri in queste ore il sito dell’Ansa, «i missili hanno colpito basi militari ad Hama e ad Aleppo. Secondo i media ufficiali siriani gli attacchi sono partiti da basi britanniche e statunitensi nel nord della Giordania e durante le operazioni sono stati lanciati 9 missili balistici».

Missili sul nord della Siria: 40 morti, 60 feriti

Un bollettino di guerra, quello riferito e costantemente aggiornato dall’agenzia di stampa iraniana Isna che, nel riferire ulteriori dettagli sull’attacco e sulle sue tragiche conseguenze, informa anche che tra le vittime accertate ci sono anche 18 iraniani. Ma nella certezza del disastro umano, e nella condanna arrivata dalla tv di stato siriana per quest’ultima «nuova aggressione» indirizzata contro presidi militari del nord, e che ha bersagliato in particolare gli avamposti di Hama e di Aleppo, non è stato ancora ufficialmente indicato quale sia la mano dietro l’attacco missilistico e quanti e quali siano ad ora i danni effettivi registrati sul campo. Il punto da cui si riparte è l’ultimo, quello indicato anche dall’Ansa nell’ampio ed esaustivo servizio dedicato all’attacco dal cielo: «All’inizio di aprile, sette militari iraniani erano rimasti uccisi nel corso di un raid contro una base aerea a Homs. Damasco, Teheran e Mosca avevano accusato Israele, che non aveva né confermato né smentito».

I precedenti tra falsi allarmi e operazioni congiunte

Non solo: poco meno di una paio di settimane fa altre notizie dal fronte avevano denunciato il sospetto di un possibile raid mirato contro avamposti militari governativi nella stessa regione del nord siriano. Nel giro di breve, però, proprio da ambienti militari era arrivata la smentita, relegata al rango di “falso allarme”. A metà aprile, poi, il territorio siriano era stato bersaglio di un’operazione militare congiunta di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, giustificata come un’azione di ritorsione militare ingaggiata contro il regime di Assad dopo il presunto attacco chimico nella Ghuta. Inatnto, per l’attacco odierno, si attendono aggiornamenti e nuove informazioni già a partire dalle prossime ore.

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  • Alef Gherson 30 Aprile 2018

    Guerra nascosta, strisciante non dichiarata ……