Nigeria, irruzione della polizia in “baby factory” dove si abusavano i minori
Più di 160 bambini sono stati salvati da una baby factory e da due orfanotrofi non registrati nella città principale della Nigeria, Lagos. Lo ha riferito un funzionario locale, Agboola Dabiri, aggiungendo che alcuni bambini e ragazzi sono stati vittime di abusi sessuali. Non è raro che le autorità nigeriane facciano irruzione nelle baby factory. In alcuni casi, alle donne incinte non sposate viene promessa assistenza sanitaria, solo per portargli via i figli. In altri, vengono violentate e messe incinta. I bambini possono sono poi venduti per l’adozione, usati per il lavoro minorile, portati in Europa per la prostituzione o uccisi per scopi rituali. A febbraio, la polizia di Lagos ha riferito ai media locali di aver scoperto un caso in cui una donna incinta che si è recata in una casa privata per partorire, solo perché il bambino fosse portato via e venduto. Parlando dopo le ultime incursioni, Dabiri, commissario per i giovani e lo sviluppo sociale nello stato di Lagos, ha reso noto che sono 100 le ragazze e 62 i ragazzi salvati. “I bambini e gli adolescenti portati via sono stati sistemanti in case di assistenza e di protezione approvate dal governo”, ha aggiunto.