Meloni all’Aquila: «Ora basta. L’Europa non scherzi con la ricostruzione» (video)
«Oggi non sono qui per parlare di governo, ma dell’Aquila. Sono qui per dire che c’è un’Europa incapace di distinguere un “aiuto di Stato” da quello che uno Stato deve legittimamente fare per le sue popolazioni in tempo di emergenza. Voglio parlare di un governo che subisce decisioni irricevibili da parte dell’Unione europea. Voglio parlare del fatto che di questo abbiamo investito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che riteniamo debba dire qualcosa. Voglio parlare del fatto che questa terra merita di avere attenzione e sostegno per la sua ricostruzione: se qualcuno la vuole ammazzare non avrà il nostro aiuto». Parole dure quelle di Giorgia Meloni in visita al cratere per dare solidarietà al primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi e partecipare alla manifestazione contro il “terremoto fiscale”.
Meloni all’Aquila: dico all’Ue che con la ricostruzione non si scherza
La leader di Fratelli d’Italia, che da giorni è impegnata contro la richiesta del governo alle imprese locali di restituire i fondi per la ricostruzione in un’unica soluzione e con gli interessi, parla agli imprenditori e ai cittadini dell’Aquila: «Se avremo la possibilità di andare al governo andremo in Europa e spiegheremo all’Europa che questi soldi gli imprenditori non li restituiranno. Li restituiranno come era stato previsto al 40% in dieci anni. Senza interessi». Per noi – spiega in piazza la Meloni – «vale il provvedimento come fu pensato al tempo, va restituito il 40% di quelle contribuzioni e va restituito in 10 anni. Fare una cosa diversa, pretendere la restituzione al 100% in una sola soluzione con gli interessi, vuol dire scientificamente decidere di uccidere questo territorio. E noi non lo consentiremo». Nel caso dell’Aquila – aggiunge – siamo di fronte a «un’Europa sorda, cieca, muta e pure un po’ cretina perché non distinguere “aiuti indebiti di Stato” dal sostegno in momenti di emergenza è da cretini. Fratelli d’Italia intende rinegoziare questa procedura folle. Quei soldi vanno restituiti dagli imprenditori al 40% in dieci anni senza interessi. Se invece qualcuno li vuole far restituire immediatamente al 100% con gli interessi semplicemente non avrà il nostro sostegno». Comporre un governo – conclude l’ex ministro della Gioventù – serve anche a difendere i bisogni e i diritti dei cittadini in Europa, come accade qui all’Aquila, da un provvedimento folle. Noi vogliamo governare anche per andare in Europa, battere i pugni sul tavolo e dire che non accetteremo più queste ingiustizie».
On.le,
malgrado tutte le buone intenzioni, anche se fossimo al governo (traballino) andare all’Eu e spiegare è tempo perso, hanno ideato il tutto a vantaggio del liberismo (cioè niente Stato) dei fondi sovranazionali, i popoli non gli interessano, gli Stati meno che meno per non parlare dell’aspetto Nazionale…per cui prima si esce dall’euro meglio è e si fa una bella figura politica, di chi ha una visione lungimirante e quin di capace di progettare.
Tanto a breve (entro5/6anni) sarà la germania (fatto il “pieno”) a staccare la spina magari addossando la colpa ai paesi periferici 8che non si adeguano alla povertà ed alla durezza del vivere…).
Per cui è meglio “governare” noi un’uscita (questa si, liberatoria)