Manovre a 5stelle, il controcanto di “Dibba” è finzione acchiappa-gonzi
A guardar bene e a pensar male, più che i due forni dovremmo tenere d’occhio i due fornai: Luigi Di Maio certo, ma anche Alessandro Di Battista, Dibba per il web, mai così presente e incisivo come da quando ha lasciato la politica attiva. Ma è davvero così? Davvero il più guascone tra i grillini ha appeso i guantoni al chiodo per fare il giramondo con moglie e figlio al seguito? Mah, se così fosse, non si atteggerebbe a star dei Cinquestelle con l’aria scanzonata e irridente di chi ha preso a calci le liturgie e i privilegi del Parlamento quasi a far da contraltare all’inamidato Di Maio, ormai sempre più simile ad un Forlani in versione digitale. E non avrebbe dato del «finanziatore della mafia» a Silvio Berlusconi, per altro suo editore, con il risultato di mandare a gambe all’aria una già traballante trattativa sul governo con il centrodestra. Morale: a meno che non si voglia dedurne che il M5S si muove con la stessa coordinazione di una mucca pazza, è lecito sospettare che tra i due ci sia un gioco delle parti, per cui se Di Maio è costretto dal ruolo a disorientare la base ingollando i missili di Trump con l’intera Nato, Dibba si traveste da Che Guevara e corre a dire che la revoluciòn è sempre in marcia. È la politica, bellezza. Peccato che i Cinquestelle se ne siano sempre detti schifati perché maleodorante di compromesso, di dissimulazione e di mediazione. E ora che compromesso, dissimulazione e mediazione sono diventati il loro pane quotidiano, fanno quasi tenerezza nel vederli sfilare a capo basso davanti alle telecamere o sentirli rispondere ai giornalisti con lingua impastata di legno. Tutti tranne Dibba, ovviamente, l’unico con licenza di sabotare la trattativa per trattenere la base: era lo scaccia-casta, ora è l’acchiappa-gonzi. Ma sempre in prima fila. Sic transit…
Vergognatevi 5 stelle! Non c’è nulla che non rinneghiate, pure il vostro programma! Bugiardi nati, con la vostra improntitudine credete di tabellare gli altri partiti. Siete il più grosso guaio che poteva capitare all’Italia, grazie ai creduloni che vi hanno seguito. Ma siete stati degli sciacalli perché avete gabellato i poveri!!