
L’eredità dei governi di sinistra: sono in oltre nove milioni a rischio povertà
Home livello 2 - di Redazione - 22 Aprile 2018 - AGGIORNATO 22 Aprile 2018 alle 17:04
Meno disoccupazione solo sulla carta, compensata da una “fabbrica” di lavoratori precari. Ora sono oltre 9,3 milioni gli italiani che non ce la fanno e sono a rischio povertà, quindi, è sempre più estesa l’area di disagio sociale che non accenna a restringersi.
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di Redazione
E poi si chiedono quali siano state le ragioni della disfatta alle elezioni! Il loro complesso di superiorità (“al disopra delle parti”) li porta a meravigliarsi della sconfitta pari pari come successe nel 1948 quando Togliatti e Nenni (strasicuri di vincere), che già stavano contrattando sul chi dovesse essere il premier, rimasero sbigottiti e non potevano capire quali fossero le ragioni della sconfitta.
nulla di nuovo. Comunismo = fame, miseria, dittatura
La vera colpa è della Commissione UE che ha imposto tassee restrizioni contro i risparmi dei privati con la scusa del debito pubblico; il PD ha fatto il resto, con il tassa e spendi e spendi e poi tassa ancora…………riuscendo persino nell’impresa non facile di aumentare il debito pubblico………In miniera !
Il problema è e sussiste per colpa di chi è a capo del più grande movimento comunista chiamato sindacato (quella specie di donna che dovrebbe difendere i lavoratori invece ancora da vecchia comunista , pensa di incitare le piazze coi lavoratori vecchi pure loro e pure loro comunisti di cervello che hanno permesso a tt le Coop di fare il cacchio che vogliono loro, ma e’ mai possibile ?) possibile che nessuno capisce che i contributi costano più di uno stipendio ? Ma come si può assumere ? Qualsiasi call center rispondono dalla Albania , dalla Romania ? Questi parlano e noi poveri scemi andiamo ancora a votare !!!
la colpa è formalmente dei governi di sinistra ma sostanzialmente della ue che impone un liberismo selvaggio a favore della plutocrazia mondiale, se anche il centro destra dovesse andare al governo, speriamo, finchè staremo in europa ma soprattutto nell’euro, siamo condannati alla miseria