Il “pacifista” Benzema si rifiuta di cantare la Marsigliese: «È un inno di guerra»
Carattere spigoloso e non da oggi quello del campione del Real Madrid, Karim Benzema, francese di origine algerina. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attaccante ha parlato del suo complicato rapporto con la Nazionale e del motivo per cui non canta la Marsigliese, l’inno, prima delle partite: ““Se si fa attenzione al testo – ha spiegato l’attaccante del Real Madrid – c’è un chiaro riferimento alla guerra”.
Le parole del pacifista Benzema non piaceranno agli orgogliosi francesi. Non è la prima volta che il giocatore assume atteggiamenti bizzarri, per così dire. Benzema non ama i francesi e i francesi non amano Benzema. “Gioco qui per motivi sportivi, ma il mio Paese è l’Algeria. Ho trent’anni, due figli e se vogliono sanno dove trovarmi”, ha aggiunto il calciatore parlando della sua assenza dai Blues. L’ex attaccante del Lione non veste la maglia della Nazionale francese dal 2015, quando fu coinvolto nello scandalo a luci rosse legato a Mathieu Valbuena. Da allora la sua presenza in Nazionale è diventata una questione di Stato, tanto che nel 2016 il primo ministro francese Manuel Valls gli ricordò di non dimenticare di essere essere un professionista e che pertanto era richiesto un atteggiamento esemplare. E lui sprezzante aveva risposto: “Quando un un primo ministro parla di te già non è più calcio. Credo che non si debbano mischiare calcio e politica”.
Fin qui le parole, ognuno la pensi come vuole. Ma ci fu un gesto che non piacque a nessuno da parte di Benzema, quando sputò in terra dopo la Marsigliese, quando l’inno venne eseguito prima di un Barcellona-Real Madrid, pochi giorni dopo i tragici attentati del Bataclan. voleva essere u omaggio alle vittime dell’attentato terroristico. Non chiese scusa. Ora Benzema fa l’esegesi dell’Inno la Marsigliese, ma sembra dimenticare le parole dell’Inno dell’Algeria, la Qassaman, piena di riferimenti alla guerra.
Vogliono lo ius soli e poi si sputa sulla nuova patria, ma essendo la terra dei padri non può essere la loro. si faccia una scheda genealogica: è cittadino colui i cui avi erano italiani al 1918, anno dell’unificazione italiana. naturalmente entrambi i genitori come nell’Atene di Pericle!
..rimandatelo in algeria !
ai soldi francesi però non rinuncia… ma se ne tornasse in algeria ‘sto beduino parassita