Eutanasia, in Francia imminente il farmaco per morire: «È un nuovo diritto»

13 Apr 2018 12:35 - di Valeria Gelsi

Fa discutere, in Francia, la proposta di consentire l’eutanasia attraverso un farmaco che potrebbe essere non solo somministrato dal medico, ma anche assunto direttamente dallo stesso paziente. Ad avanzarla è stato il Cese, il Consiglio economico sociale e ambientale, che è considerato «la terza assemblea della République».

Il confronto sui temi etici è ormai da tempo al centro del dibattito politico e sociale francese, ma – come riferisce Avvenire – ora sembra arrivato a un salto di livello in senso sempre più «liberista», con il Cese che nel suo raporto-parere sul fine vita chiede la possibilità di «una sedazione profonda esplicitamente letale». Si tratta di un passo oltre la già introdotta e fortemente contestata «sedazione profonda fino al decesso». Un passo lungo e deciso che porta all’eutanasia, indicata come «nuovo diritto» che andrebbe introdotto per i  pazienti «nei casi in cui le cure palliative non diano una risposta soddisfacente». Ovvero per quei pazienti maggiorenni che patiscono una «sofferenza fisica o psichica implacabile» nell’ambito di «un’affezione incurabile in fase avanzata, anzi terminale».

Appena lunedì sulla questione era intervenuta la Conferenza episcopale francese, domandando se si possa «qualificare come “ultima cura” l’atto di dare la morte». «Ultime cure», infatti, è l’espressione con cui il Cese si riferisce alle pratiche eutanasiche senza mai chiamarle eutanasia. «Ci sono dei limiti che non si dovrebbero oltrepassare», ha avvertito il presidente della Cef, Georges Pontier, in un incontro con il presidente Emmanuel Macron. Ma sul tema si attende anche il parere degli Stati generali della bioetica, che a fine aprile dovranno fare sintesi di quel vasto dibattito pubblico che ha investito il Paese, in vista della revisione obbligatoria della legge quadro sulla bioetica prevista per l’autunno. Il 4 giugno, inoltre, saranno rese pubbliche le posizioni raccolte dal Comitato consultivo nazionale di etica, il Ccne, attraverso dibattiti a livello locale e in rete.

La revisione della legge, che in Francia è prevista ogni 7 anni, è dunque attesa per dopo l’estate sulla base di tutti questi approfondimenti. Secondo Avvenire, però, la strada verso un’apertura decisa all’eutanasia sarebbe in qualche modo già segnata. E non solo sulla base delle convinzioni etiche della maggioranza parlamentare. «Nella cerchia del presidente l’orientamento prevalente – scrive il corrispondente da Parigi del quotidiano, Daniele Zappalà – si sovrappone sempre più con le posizioni apertamente liberiste in economia care a Macron. Come se fra un ambito e l’altro – sottolinea il giornalista – stesse avvenendo un travaso strisciante, e forse non del tutto casuale, data la finanziarizzazione potenziale che investe tanti ambiti bioetici».

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