È vera crisi internazionale se anche Israele riunisce il gabinetto di guerra

11 Apr 2018 19:53 - di Redazione

C’è massima allerta in Israele al confine con la Siria. Alla tensione per un possibile attacco americano, si aggiungono i timori di una possibile escalation con le forze iraniane presenti nel paese arabo, riferiscono i media israeliani. Il governo israeliano ha convocato per oggi il gabinetto di sicurezza, dove le agenzie di intelligence esporranno le loro valutazioni. Data la situazione di tensione, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha ordinato ai membri del suo governo di non commentare gli sviluppi. Ma dietro le quinte, riportano i media israeliani, vi è preoccupazione per una possibile azione di rappresaglia iraniana, dopo il raid attribuito a Israele contro la base aerea T4 in Siria, nella quale erano presenti osservatori militari di Teheran. Israele ha già detto più volte che non intende permettere un acquartieramento delle forze iraniane nel paese confinante. Fonti della Difesa israeliana citate dal Jerusalem Post avvertono oggi che “se l’Iran agirà contro Israele dal territorio siriano, il presidente Bashar Assad e il suo regime ne pagheranno il prezzo”. “Assad e il suo regime spariranno dalle mappe”, minacciano le fonti. Ali Akbar Velayati, consigliere del leader supremo iraniano, ha dichiarato ieri sera che “il raid israeliano non rimarrà senza risposta”. Secondo il sito Debka, ritenuto vicino ai servizi israeliani, un segnale della volontà di rappresaglia di Teheran è stata anche la pubblicazione dei nomi e delle foto dei sette iraniani rimasti uccisi nel raid. Finora l’Iran non aveva mai diffuso le generalità di suoi uomini rimasti uccisi in Siria.

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