È morta Isabella Biagini: dai fasti di cinema e tv agli ultimi anni tribolati

14 Apr 2018 17:39 - di Davide Ventola

È morta Isabella Biagini. L’attrice e showgirl si è spenta questa mattina a Roma, all’Antea Hospice al Santa Maria della Pietà, dove era ricoverata da circa un mese. A dicembre del 2016 dal suo appartamento in un palazzo di via Nomentana era partito un incendio ed era stata soccorsa dai vigili del fuoco.

Isabella Biagini

Isabella Biagini

Isabella Biagini, famosi per i ruoli di bella svampita

Nata nel 1943 a Roma, il suo vero nome era Concetta Biagini. Negli anni Settanta ha recitato in numerose commedie. Era partita con un talent scout d’eccezione, quel Michelangelo Antonioni maestro del cinema d’autore che appena dodicenne la scelse per un ruolo nel film “Le amiche”. Il talento di Isabella Biagini era spontaneo e naturale, tanto che si presentò in Rai per un provino per un posto da annunciatrice, ma la sua aria ingenua e maliziosa al tempo stesso le garantì un posto da attrice in un ruolo che le fu molto congeniale anche nella sua carriera cinematografica, quello della donna bellissima ma un po’ svampita. Ha partecipato a diverse commedie all’italiana da Amore all’italiana di Steno a Boccaccio di Bruno Corbucci, e commedie musicali da Non cantare, spara (1968) con il Quartetto Cetra a Bambole, non c’è una lira (1978) e C’era una volta Roma (1979). Ironica e dissacrante, aveva un talento anche come imitatrice, indimenticabile la sua Mina. Segnata da una vita sentimentale difficile e da due matrimoni falliti, ha avuto una figlia Monica, morta nel 1998.

Isabella Biagini, morta in povertà

Dalle luci della ribalta dei maggiori varietà negli ultimi tempi era finita in povertà, con 650 euro al mese di pensione. «La mia rovina fu il mio no a due grandi boss del mondo dello spettacolo: non volli cedere alle loro avances. Erano altri tempi, non c’era la libertà sessuale che c’è oggi e trovai molto sconveniente il modo in cui, queste due persone, cercarono di approcciarmi. Inoltre all’epoca il mio unico grande amore era Paolo Limiti». Amava ricordare: «Hanno cercato di copiarmi i capelli, i lustrini, le paillettes, hanno cercato di far “biaginare” le altre ma non si può essere Anna Magnani solo perche’ si indossa una parrucca simile ai suoi capelli!».

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