E Dibba intasca i diritti dei libri che il “male assoluto” gli ha pubblicato

12 Apr 2018 18:02 - di Ezio Miles

Quando si dice la coerenza. Alessandro Di Battista afferma che Berlusconi è il «male assoluto»? Perché nessuno ricorda a Dibba che proprio questo “male assoluto” gli ha permesso diventare uno “scrittore” (o sedicente tale) a livello nazionale? E già, si dà il caso che siano ben due i libri del Dibba pubblicati dalla Rizzoli negli ultimi due anni. Dire Rizzoli vuole infatti dire, da qualche anno, proprio Berlusconi, vista l’acquisizione  della Rizzoli stessa da parte della Mondadori. E vale la pena ricordare che il nuovo gigante editoriale viene scherzosamente chiamato da tempo “Mondazzoli” . Le fatiche “letterarie” dell’ardente pentastellato si chiamano, rispettivamente, A testa in su: investire in felicità per non essere sudditi (2016) e Meglio liberi. Lettera a mio figlio su coraggio di cambiare, uscito nel novembre del 2017. Non parliamo di opere che rimarranno nella storia della letteratura, però il nome dell’autore è di sicuro richiamo, tale da garantire un bel po’ di lettori- fan del Dibba (se non fosse così, “Mondazzoli” si sarebbe ben guardata dal pubblicarle). Il che, per il Di Battista, si sarà sicuramente tradotto in un discreto gruzzolo derivante dai diritti d’autore. Ma, aldilà  del profilo meramente “venale”, rimane il fatto che Alessandro Di Battista, di cui nessuno prima d’ora aveva avuto modo di apprezzare la prosa, ha potuto pubblicare suo pensiero con il maggiore gruppo editoriale italiano. Ed è cosa chi fino a pochi anni fa il Dibba si sarebbe semplicemente sognata. Quindi il grillino puro e duro ha potuto fare una bella operazione politico-mediatica proprio grazie a colui che oggi egli chiama il “male assoluto” . La pensava così anche quando ha firmato il contatto con “Mondazzoli”?

Commenti

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  • Viagracheap 15 Aprile 2018

    AleD: aspettando che venga introdotta una norma per le querele temerarie (il famoso “comma Luttazzi”), in Italia una querela la può fare chiunque, per qualunque motivo. Non è questo il punto: il fatto grave è che per la contestazione sporta per il contenuto di un articolo, si ritenga necessario bloccare tutto un sito. Sito che di articoli ne contiene più di tremila, e che grazie ad alcuni di essi attività losche sono state smascherate, bloccate o fortemente limitate, che più di una volta ha collaborato con forze dell”ordine ed istituzioni. C”è anche un”altra cosa da considerare: sta passando, o meglio si sta riconfermando brutalmente, il principio che chi è dalla parte del torto ha potere di prevaricazione su chi quel torto lo mette in evidenza. Basta fare il prepotente ed affidarsi ad un leguleio che sarà ben felice di intascare una sostanziosa parcella. Non ti piace come fanno fact checking su Butac? Li ritieni dei “gasati” che si sentono superiori e vogliono mettersi in mostra? Sei padronissimo di pensarlo, ma non cadere nella tentazione di invertire i ruoli dando di fatto man forte a coloro che hanno tutto da guadagnare con fuffe assortite.

  • GIAN GUIDO BARBANTI 13 Aprile 2018

    Ignorante come è ,non l’ha certamente scritto lui.