Cuba, il primo incontro di Canel è con la sua “colonia” Venezuela
Eletto giovedì dal parlamento, il neo presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha avuto oggi il suo primo incontro ufficiale con il collega venezuelano Nicolas Maduro, con il quale L’Avana ha strettissimi rapporti. Il leader alleato è stato ricevuto con gli onori militari al palazzo della Revolucion, secondo quanto è stato mostrato dalle immagini della tv di Stato. Il protocollo dell’incontro comprendeva anche la moglie di Diaz-Canel, Lis Cuesta, nel ruolo di “primera dama” finora sconosciuto a Cuba. Primo presidente a non portare il cognome Castro dalla vittoria della rivoluzione nel 1959, Diaz-Canel riceverà lunedì un altro stretto alleato, il presidente boliviano Evo Morales. Come è noto, Fidel e Raúl Castro hanno conquistato il Venezuela senza sparare un colpo, invitati e accolti a braccia aperte sia da parte di Chávez che di Maduro. E hanno colonizzato il Paese, realizzando un progetto che Fidel aveva in mente fin dall’inizio del suo governo per avere accesso alla ricchezza energetica del Venezuela. Infatti, nel lontano 1967, il governo cubano organizzó lo sbarco di un centinaio di guerriglieri cubani a Machurucuto, una meravigliosa spiaggia di sabbia bianca vicinissima al Paradiso e a circa 175 chilometri a est di Caracas. Il piano prevedeva di accendere focolari di guerriglia nelle montagne che circondano la capitale, e di far cadere il governo democratico. Il piano fallí, i guerriglieri furono arrestati o uccisi dall’esercito nazionale, ma Fidel, testardo, giuró di aspettare un’altra occasione. Eccola. Oggi i cubani infiltrati in pianta stabile e in posti nevralgici, nelle alte sfere dell’esercito, nella politica estera, nelle decisioni economiche, sono tra 30.000 e 50.000. Il G2, il servizio segreto cubano, uno dei più efficienti al mondo, sta qui come a casa sua. L’obiettivo è una colonizzazione economica e non solo politica. Il Venezuela è l’ossigeno che fa respirare la fragile economia cubana, e quindi il regime castrista. E Maduro è la sua marionetta: il suo cervello è stato lavato, anzi, educato a Cuba prima che diventasse un leader sindacale e poi, guarda caso, guardia del corpo, uomo di fiducia e delfino di Chávez, e infine marito dell’avvocatessa che difese Chávez durante i suoi anni di carcere.