Camporini: «I missili servono solo alle petromonarchie del Golfo»
Siamo all’inizio di una guerra globale? Andiamoci piano. La strategia dei missili anti-Assad è destinata solo all’area mediorentale «Ciò che è avvenuto nella notte si può considerare un atto puramente dimostrativo. Che non può avere alcuna finalità strategica se non quella di mandare un messaggio di sostegno alle petromonarchie del Golfo, e in particolare all’Arabia Saudita, che sono molto preoccupate dell’espansionismo iraniano». È quanto sostiene, in una intervista all’Huffington Post, il generale Vincenzo Camporini, vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali, già Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Camporini esclude al dunque che il raid anglo-franco-americano possa portare a un conflitto diretto tra Nato e Russia. «Le modalità delle vicende di questa notte ci dicono che c’è stato uno scambio di informazioni attento e accurato tra americani e russi, per evitare qualsiasi rischio di un confronto diretto. Il fatto che la contraerea russa non si sia mossa, fa ritenere che da parte di Mosca la reazione sarà puramente diplomatica-verbale. Se la questione si concluderà qui, possiamo prevedere che non vi saranno conseguenze».
Il fatto è che gli Usa, secondo l’alto ufficiale, sono sempre meno interessati allo scacchiere mediorentale e potrebbero in prospettiva disimpegnarsi progressivamente dall’area. «Gli Stati Uniti oggi hanno una preoccupazione dominante che si chiama Cina e Sud-Est asiatico. Le attività della marina militare americana nel Mar della Cina meridionale che sono attualmente in corso, danno la prima conferma che la questione della libertà di navigazione in quei mari ha una priorità strategica molto elevata a Washington»