Berlusconi chiude al M5S e al voto anticipato: «Non cambierebbe nulla»

27 Apr 2018 13:58 - di Michele Pezza

Se dalla provincia di Pordenone Matteo Salvini esorcizza l’accordo tra M5S e Pd stimandone «pari a zero» le percentuali di realizzazione, da Trieste ci pensa Silvio Berlusconi a spegnere sul nascere il possibile ritorno di fiamma del leader leghista per i grillini facendo riaffiorare le offese ricevute da Di Maio: «Io non ho posto veti – ha ricordato l’ex-premier – ma ha detto che io sono il male assoluto, ha detto che non vuole ministri né sottosegretari di Forza Italia». È chiaro, ne ha concluso che «chi ragiona in questo modo, è fuori dalla democrazia».

Berlusconi: «Di Maio mi ha definito “il male assoluto”»

La formazione del governo resta un implacabile rompicapo, ma va anche detto che è impossibile non fare propaganda elettorale quando si è in campagna elettorale. Salvini e Berlusconi si sono parlati infatti a pochi chilometri di distanza, essendo entrambi impegnati per il voto di domenica prossima nel Friuli Venezia Giulia. Un appuntamento che, dopo quello del Molise, dovrebbe ulteriormente certificare lo stato di buona salute elettorale del centrodestra, ma anche di verificarne i rapporti di forza all’interno.

Salvini: «Non spaccherò il centrodestra»

Una partita nella partita che rischia di diventare decisiva per la soluzione del rebus del governo. Berlusconi vuole un governo a guida leghista, ma supportato dal Pd o, in ultima analisi, costretto a cercare consensi sparsi in Parlamento; Salvini, al contrario, punta diritto all’accordo con il M5S, attualmente impegnato ad annusare gli umori dei renziani. Salvini non esclude il ritorno immediato alle urne mentre Berlusconi non ne vuole neppure sentir parlare: «No a nuove elezioni, perché con il voto il quadro politico non cambierebbe di molto», ha spiegato il leader di Forza Italia dai microfoni di Rainews24. Restano le distanze, certo, ma non ne soffrirà la coalizione. Sul punto Salvini è stato chiarissimo: «Dicono che lascerò Berlusconi? Non è vero che accadrà. Non cambio idea ogni quarto d’ora come Renzi o Di Maio». Al momento è l’unica certezza. E non è poco.

 

 

Commenti

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  • Giuliano 28 Aprile 2018

    Ricordiamoci tutti che il puttaniere fu il primo a proporre una alleanza col PD. Io non ho niente contro chi va a puttane per solitudine, ma se uno le paga centinaia di migliaia di euro quando ci sono pensionati che fanno la fame, ebbene quell’individuo andrebbe messo nel lager.

  • Valterth 27 Aprile 2018

    Berlusconi insiste con atteggiamenti arroganti e supponenti che tradiscono un’insofferenza che ha poco di politico ma tanto di umorale. Bene fa’ la Meloni a stare sul pezzo riaffermando valori e principi .