Allatta all’università di Parma, viene allontanata: “Può turbare gli studenti”
Una donna è stata allontanata dall’università di Parma dopo che una guardia giurata l’aveva invitata a lasciare l’ateneo per non “urtare” la sensibilità degli studenti visto che stava allattando in pubblico il figlio di due mesi e mezzo. «Non può allattare qui, pensi alla sensibilità degli studenti, si allontani» avrebbe detto la guardia giurata alla donna.
La denuncia alla Gazzetta di Parma
L’incredibile episodio è stato riportato dalla Gazzetta di Parma, che ha anche interpellato il marito della donna. «In quel momento la mia compagna si è trovata nelle condizioni di dover allattare il pargolo, per cui si è seduta ,si è coperta con la sciarpa e l’ha attaccato al seno per saziarlo. Nulla di strano e nulla di più naturale. Neanche cinque minuti dopo è uscita una guardia giurata dal suo ufficio che, senza nemmeno salutarci, ci ha invitati a spostarci dicendo che non era una zona per l’allattamento dei neonati e che dovevamo considerare la sensibilità degli studenti, precisando che un’area universitaria non era adatta a queste scene».
Le scuse dell’Università di Parma
Dopo le proteste inevitabili, anche da parte di alcuni esponenti politici, l’Università degli Studi di Parma è stata costretta a correre ai ripari pubblicando una nota con la quale si scusa per l’episodio: «Saranno effettuati i doverosi accertamenti circa il deplorevole episodio, ribadisce e conferma la propria grande attenzione nei confronti dei diritti umani e sociali. Nella fattispecie, si ribadisce il principio secondo il quale l’allattamento al seno è il principale determinante di salute nei primi anni di vita: è doveroso da parte di ognuno, istituzioni in primis, promuoverlo e favorirlo, garantendo il diritto delle mamme di allattare liberamente. Per questo il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, con il pieno appoggio del Rettore Paolo Andrei, ha strutturato nei mesi scorsi un progetto per la creazione di 3 spazi all’interno dell’Università dove le studentesse, le dipendenti, ma anche le private cittadine che ne abbiano necessità, potranno allattare e accudire i propri bambini. Con l’occasione, porgiamo le nostre scuse al papà e alla mamma che sono rimasti vittime di questo spiacevole episodio».
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