Spia russa avvelenata insieme alla figlia, una catena di morti in famiglia

6 Mar 2018 13:37 - di Paolo Lami

La moglie Ludmilla è morta per un carcinoma all’età di 59 anni, due anni dopo il loro trasferimento in Gran Bretagna. Anche il figlio è morto di recente, a 43 anni, a San Pietroburgo dove si era recato con la compagna. Mentre il fratello maggiore è morto negli ultimi due anni. Una famiglia sfortunata e sterminata quella di Sergei Kripal, l’ex-spia russa che sta lottando contro la morte, assieme alla figlia, Yulia, anche lei ricoverata in condizioni critiche a Salisbury, in Inghilterra, con il padre per sospetto avvelenamento causato da una sostanza sconosciuta.

L’ex-spia russa Sergei Kripal, soprannominato “la spia con la borsa Louis Vuitton” e la figlia, Yulia, residente in Russia ma che nei giorni scorsi era andata a trovare il padre in Inghilterra, dove l’uomo vive dal 2010 dopo uno scambio di agenti fra Mosca e Washington, sono stati trovati domenica in stato di incoscienza su una panchina di uno shopping center Maltings di Salisbury, in Inghilterra.
Due agenti di polizia, coinvolti nelle indagini, «sono in cura per sintomi di entità minore» mentre il portavoce del CremlinoDmitry Peskov, ha detto che Mosca «non ha informazioni» su cosa possa essere accaduto, ma ha espresso, comunque, la disponibilità della Russia a cooperare con l’inchiesta britannica se necessario.

L’ex-spia russa Kripal era stato arrestato in Russia nel 2004 con l’accusa di aver fornito all’MI6 le identità di agenti russi operativi in Europa e,  quindi, condannato, due anni dopo, a 13 anni di carcere per alto tradimento. Nel 2010, insieme ad altri tre, Alexander Zaporozhsky, Igor Sutyagin e Gennady Vasilenko, era stato scambiato con dieci informatori russi dormienti negli Stati Uniti e, quindi, consegnato alle autorità della Gran Bretagna. Fra loro c’era la femme fatale Anna Chapman, figlia di un diplomatico russo.

La polizia ha isolato «a scopo cautelativo» un ristorante della catena Zizzi vicino allo shopping center Maltings di Salisbury e il pub Bishop’s Mill, così come la panchina dove padre e figlia erano stati trovati.
All’esame degli inquirenti le immagini di una telecamera di una palestra vicina in cui compaiono, alle 3.47 di domenica, un uomo e una donna considerati di interesse ai fini investigativi.
Alle indagini partecipano diverse agenzie di intelligence, fra cui l’antiterrorismo, che si mantengono «aperte» sulle piste investigative da seguire.

Dal canto suo il governo britannico pur considerando «prematuro» fare congetture «sull’inquietante incidente» del presunto avvelenamento dell’ex-spia russa Serghei Skripal e di sua figlia Yulia a Salisbury, ma – ricordando anche il caso Litvinenko – riconosce che vi sono «sospetti» al riguardo. E avverte che se i sospetti di una «responsabilità di Stato» della Russia saranno confermati reagirà «in modo appropriato e solido». Così il ministro degli Esteri di Londra, Boris Johnson, reagisce alla vicenda rispondendo oggi ad alcune interrogazioni urgenti alla Camera dei Comuni.
Johnson
ha detto che sul caso Skripal sono in corso indagini della polizia e di «altre agenzie» sulle quali è doveroso mantenere per ora il riserbo. Ha comunque rimarcato che il governo del Regno Unito «è pronto a pagare un prezzo» per sostenere il confronto con la Russia, dicendosi fiducioso dell’appoggio del Parlamento: dai cui ranghi, peraltro, sono partite numerose sollecitazioni – di deputati conservatori, laburisti e liberaldemocratici – a una linea ancor più dura verso Mosca.

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