Siria, trovato un laboratorio di armi chimiche: è dei terroristi islamici
L’esercito regolare siriano ha trovato un laboratorio di armi chimiche nella Ghouta orientale, il sobborgo a est di Damasco che dal 2012 è controllato dai terroristi siriani e mercenari stranieri e dal 2013 assediato dalle forze del legittimo governo di Bashar al-Assad. E’ quanto ha detto il colonnello Feruz Ibrahim incontrando i giornalisti, come riporta l’agenzia di stampa russa Sputnik. La scoperta sarebbe avvenuta durante l’avanzata dell’esercito siriano nel villaggio di Aftris e il conseguente ritiro dei ribelli. ”Presumibilmente queste munizioni sarebbero state prodotte per lanciare false accuse contro le truppe del governo circa il loro uso di armi chimiche”, ha detto Ibrahim. Di recente il ministero degli Esteri siriano ha dichiarato che i terroristi nella Ghouta orientale stavano pianificando un attacco con armi chimiche con l’intento di accusare il governo di esserne il responsabile. Il vice ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad ha dichiarato che Damasco è pronta a indagare sugli attacchi chimici in Siria, ma che le organizzazioni internazionali non intendono collaborare. Intanto i terroristi siriani di Jaysh al-Islam, che combattono nella Ghouta orientale, hanno annunciato un accordo con la Russia mediato dall’Onu per l’evacuazione dei feriti dal sobborgo a est di Damasco in Siria. E’ quanto si legge sul sito di notizie vicino all’opposizione Shaam, che rilancia un comunicato del comitato politico della fazione terrorista. L’evacuazione si svolgerà a gruppi, precisa il comunicato, sottolineando che questo accordo si inscrive nel quadro degli “assidui sforzi per fermare la feroce campagna militare contro la Ghouta orientale”. La “feroce campagna” è in realtà un tentativo di liberare quella regione dai terroristi dell‘Isis che utilizzano i civili come scudo umani.