Siria, attacco dei terroristi Isis a sud di Damasco: decine di vittime

21 Mar 2018 15:50 - di Redazione

Almeno 62 combattenti dell’esercito regolare siriano hanno perso la vita dall’inizio dell’offensiva lanciata dal sedicente Stato islamico (Isis) nel quartiere di al-Qadam, nella zona sud della capitale siriana Damasco. Il governo siriano ha ammassato rinforzi nei pressi di al-Qadam, ma l’operazione per riconquistare il sobborgo non è ancora scattata. Il quotidiano siriano Al-Watan ha confermato l’invio di rinforzi nell’area, sostenendo che l’Is ha preso il controllo solo di “pochi edifici nell’est”. L’Isis, malgrado le pesanti sconfitte subite in Siria, ha mantenuto una presenza in alcune parti di Damasco, in particolare nel campo profughi palestinese di Yarmouk e nelle aree di Tadamun e Hajar al-Aswad. Da quest’ultimo sobborgo sarebbe partito lunedì notte l’attacco contro al-Qadam, approfittando di un vuoto di potere provocato dall’intesa con il governo che ha portato alcuni gruppi terroristi ad evacuare l’area e a dirigersi, in larga parte, verso la provincia nordoccidentale di Idlib, dove sono radicate organizzazioni affiliate ad al-Qaeda. Non si fermano intanto le violenze nella Ghouta orientale, zona alle porte di Damasco dove il numero delle vittime dei raid governativi e russi e dei civili sfollati, tenuti sotto sequestro dai terroristi dell’Isis, è in continuo aumento. Si è assistito stamani alla fuga di circa 140 famiglie dal sobborgo di Harasta, controllato dai terroristi di Ahrar al-Sham, verso le aree sotto il controllo del regime, “dopo che è stato aperto un corridoio che collega le due aree”. Questo mentre i caccia continuavano a bombardare la zona sotto il controllo della fazione ribelle Faylaq al-Rahman nella parte sudoccidentale della Ghouta orientale. Qui si contano anche due vittime civili, nello specifico due donne, nella località di Ein Tarma. Un’altra vittima è stata registrata a Douma, città controllata dal Jaysh al-Islam, mentre altri raid hanno colpito Zamalka e Arbin. Intanto è attesa a Harasta per l’attuazione di un accordo tra governo e Ahrar al-Sham di cui è trapelata notizia ieri e che dovrebbe essere implementato nelle prossime ore.

Commenti

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  • Andrea 21 Marzo 2018

    Il popolo siriano è tra quelli più martoriati nel corso della storia e lo sterminio che si sta verificando giorno dopo giorno è paragonabile a quello degli Ebrei e degli Armeni.Non bastava alla Siria essere governata da uno spietato dittatore pronto a tutto pur di mantenere il potere,non bastavano i maledetti terroristi dell’Isis a distruggerla ci voleva pure il contributo del superpazzoide esaltato di Erdogan entrato indisturbato in territorio straniero e di suo fratello gemello Putin che fa a gara con i ribelli su chi uccide più bambini e civili.Si assiste impotenti a un genocidio tra i più terribili senza poter farci niente ma quelli commessi in Siria sono crimini di guerra che l’umanità dovrà giudicare come accadde anche se solo parzialmente nel processo di Norimberga dove furono giudicati i criminali nazionalsocialisti esecutori della infame Shoah.