Salvini mette i paletti: «Il premier lo deve indicare il centrodestra»

25 Mar 2018 17:59 - di Mariano Folgori

«Nel rispetto di tutti, il prossimo premier non potrà che essere indicato dal centrodestra, la coalizione che ha preso più voti e che anche ieri ha dimostrato compattezza, intelligenza e rispetto degli elettori». Matteo Salvini, in un post su Facebook, detta le condizioni per l’avvio dei colloqui in vista della formazione del governo, quasi a voler confutare le voci di un “patto” già stabilito con Di Maio e quasi a voler ricucire i rapporti con quei settori di Forza Italia (Romani e  Brunetta in particolare) che tra ieri e oggi hanno espresso il loro malumore per come s’è svolto in confronto tra le forze politiche  riguardo all’elezione di presidenti delle Camere.  Per il resto Salvini ribadisce i punti cardine del programma del centrodestra.  E cioè: «Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio di sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell’agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini. Noi siamo pronti, voi ci siete?».

 

Commenti

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  • Pino1° 26 Marzo 2018

    Così facendo a Salvini sarebbe riservato il ”lavoro” sgradito ai sinistroidi ed il giovanotto di bella presenza stabilirebbe rapporti con il mondo ? Se Di Maio approva il programma di governo della lega potrebbe fare della sua eleganza un’arma vincente nei confronti di shultzzzzz !

  • Rocco MASTROCOLA 26 Marzo 2018

    Rocco Mastrocola Il centrodestra federato non è un partito, ma un gruppo di 4, tutti più piccoli del compatto 5 stars e ben capaci di osservare tacendo. Di Maio non è più uno steward ma l’aspirante Premier e se accontentato i 4 federati ci guadagneranno, cominciando da Salvini Vice PREMIER, ma soprattutto MINISTRO DELL’INTERNO per risolvere 600.000 problemi, con l’aiuto della Deliberazione n. 3/2018/G della Corte dei conti che presenta costi spaventosi per la “sinistrata” accoglienza – Per restituire certezze, sicurezze, serenità, come dice il Presidente Alberti Casellati, serve anche un buon MINISTRO DEGLI ESETRI per prendere accordi seri con i paesi di provenienza, anche per mettere nelle loro carceri, quelli che stanno da noi e rappresentano il 30% di tutti i carcerati, con costi ben noti alla Corte dei conti e non sono spicciolini