Rischio gelicidio a Bologna? Cosa c’è dietro l’allarmismo sul maltempo
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha deciso che domani, venerdì 2 marzo, sarà sospesa l’attività didattica in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti i servizi educativi pubblici e privati della città di Bologna. La decisione è stata assunta, sentita anche la Prefettura, sulla base dell’allerta meteo della Protezione Civile e delle previsioni meteorologiche fornite da Arpae che indicano, a partire dalla serata di oggi, l’alta probabilità di piogge gelate a causa del calo delle temperature che potrebbe innescare il rischio gelicidio. Al contrario, oggi, la nevicata non ha avuto caratteristiche di eccezionalità tali da giustificare la sospensione dell’attività didattica. Nella mattinata, le attività previste dal Comune di Bologna, nell’ambito del Piano Neve, hanno garantito la percorribilità regolare delle strade.
Ma in che cosa consiste il gelicidio, termine usato in questi giorni a proposito dell’ondata di maltempo e di freddo intenso che ha colpito la penisola? In realtà non allude al rischio di morte da gelo, come si potrebbe credere. “Nonostante l’assonanza con parole come “omicidio” o “femminicidio”, la parola “gelicidio” – scrive Il Post – indica semplicemente un fenomeno “per il quale l’acqua piovana, cadendo con temperatura inferiore a 0 °C (ma ancora liquida per soprafusione), si congela rapidamente a contatto degli oggetti colpiti, rivestendo tutto di ghiaccio liscio e limpido”.
Il fenomeno del gelicidio non è frequente in Italia, ma nelle regioni del Nord non è impossibile che si verifichi. “Per la maggior parte delle persone la sua manifestazione più comune è quella legata al ghiaccio che si forma sui vetri e le carrozzerie delle auto dopo una pioggia invernale. Si parla di gelicidio, però, solo se il ghiaccio si è formato in certe precise condizioni e se appare come un sottile strato di vetro (altri nomi del fenomeno indicati dall’enciclopedia Treccani sono infatti “vetrone” e “vetrato”)”.