Pubblicò la foto di una decapitazione dell’Isis: chiesti 3 anni per Marine Le Pen
Non si fermano le persecuzioni contro la destra francese. Siamo abituati alle persecuzioni, anche a livello europeo, del Front National, ma stavolta si è passato il segno. La leader del Front National Marine Le Pen è stata iscritta nel registro degli indagati da un giudice di Nanterre per la diffusione, a dicembre 2015, di foto di atrocità del gruppo dello Stato islamico su Twitter. Lo ha reso noto il pubblico ministero, spiegando che Le Pen è incriminata per “diffusione di immagini violente”, un crimine punibile con 3 anni di reclusione e 75.000 euro di multa. I tweet, che contenevano tre immagini di decapitazioni tra cui quella dell’americano James Foley con la scritta “Questo è Daesh!”, furono postati in risposta al commento di un giornalista che aveva paragonato il Front National all’Isis. Un passo falso che le costò la revoca dell’immunità parlamentare di cui godeva da europarlamentare. Anche ail padre Jean-Marie subì numerose discriminazioni all’europarlamento. Ma la Le Pen non si fa fermare da queste ignobili provvedimenti: infatti annuncerà al congresso del Front National il prossimo 11 marzo a Lille il nuovo nome del partito, che verrà successivamente sottoposto al voto dei militanti. Se gli iscritti al movimento – che non ha cambiato nome da quando è stato creato nel 1972 – voteranno no, “manterremo il nome Front National”, ha reso noto la leader frontista. Recentemente, Marine Le Pen aveva osservato che la parola Front nel nome del suo partito aveva una connotazione “un po’ militare” per un movimento, che può fungere da polo di attrazione a vocazione maggioritaria.