Pistola nel giubbotto, rapinò una gioielleria: incastrato dalle telecamere
All’inizio di febbraio aveva rapinato una gioielleria con un complice. Entrambi a volto scoperto erano entrati in una gioielleria di Sava (Ta) e al termine si erano dileguati a piedi facendo perdere le proprie tracce. Sul posto erano giunti i carabinieri, che avevano acquisito i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria. Da una prima ricostruzione era subito emerso che i due rapinatori, una volta entrati nell’esercizio, simulando di voler effettuare un acquisto di preziosi, avevano indotto la titolare e il coniuge di quest’ultima a mostrare loro dei braccialetti in oro da donna. Ad un tratto, uno dei due aveva estratto una pistola dal giubbotto e, sotto la minaccia dell’arma, avevano intimato ai commercianti di non muoversi, minacciando con inflessione salentina di sparare in caso contrario.
Rapinò la gioielleria: arrestato
Nel frattempo, l’altro rapinatore, aveva scavalcato il bancone di vendita e si era impossessato di monili per un valore di 10mila euro, dandosi poi alla fuga a piedi. Uno dei due era stato rintracciato. Si trattava di un 27enne pluripregiudicato brindisino, con precedenti per rapina, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale a Brindisi. I militari a quel punto lo avevano cercato e beccato sotto casa. Il 27enne era stato fermato. Ora gli è stato notificato in carcere l’arresto con l’accusa di rapina aggravata in concorso con l’uso delle armi, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale e concorso nella detenzione di una pistola utilizzata per la commissione della rapina.