Londra, nuovo mistero: trovato morto un altro esiliato russo
Un altro esiliato russo è stato trovato morto in Gran Bretagna, mentre sale la tensione fra Mosca e Londra per l’avvelenamento dell’ex spia Sergey Skripal con un agente nervino. La nuova vittima, riferisce il Guardian, è Nikolai Glushkov, molto legato al defunto oligarca Boris Berezovsky. Glushkov, 68 anni, è stato trovato cadavere nel suo appartamento di Londra la scorsa notte. Le cause della sua morte non sono chiare.
Senza citare il suo nome, dato che l’identificazione formale non è ancora avvenuta, la polizia metropolitana ha confermato di aver aperto indagini “sulla morte di un uomo sulla sessantina nel quartiere di Kingston”. L’indagine è stata affidata ad una unità dell’antiterrorismo “come precauzione dati i legami che aveva l’uomo”. Al momento non vi sono collegamenti con il caso Skripal.
Glushkov aveva lavorato per la compagnia di aerea di Stato Aeroflot e poi in una società di Berezovsky. Quando l’oligarca ruppe con il leader russo Vladimir Putin e si rifugiò in Gran Bretagna, Glushkov fu condannato per frode e riciclaggio di denaro. Liberato nel 2004 dopo cinque anni di carcere, ha poi ottenuto asilo politico in Gran Bretagna. Successivamente, Glushkov disse di essere stato preso “in ostaggio” dall’amministrazione russa per fare pressione su Berezovsky perchè vendesse una stazione televisiva.
Nel 2013 Berezovsky è stato trovato morto nella casa dell’ex moglie nel Berkshire, vittima di un apparente suicidio. Glushkov si disse allora certo che il suo amico Boris era stato ucciso. “Ci sono state troppe morti di esuli russi”, aveva commentato, ricordando anche il caso di Alexander Litvinenko, ucciso con un avvelenamento da polonio.