Leva, Netanyahu rischia la crisi per l’esenzione degli ultraortodossi
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu rimane calmo di fronte al rischio di una crisi di governo sulla questione della leva militare degli ultraortodossi. “Se ci saranno elezioni le vinceremo, ma ancora non siamo a questo punto”, ha detto in parlamento, secondo quanto riferiscono i media israeliani. “L’ora è tardiva, ma comunque non è ancora troppo tardi – ha proseguito – faremo un ultimo sforzo per mantenere il governo nella sua attuale composizione”. A portare il governo sull’orlo della crisi è il compromesso raggiunto con i partiti religiosi su una legge di esenzione della leva militare per gli ultraortodossi. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha annunciato che il suo partito Yisrael Beitenou, formazione della destra laica e nazionalista, voterà contro la nuova legge. Ma i partiti religiosi Shas ed Ebraismo unito nella Torah avvertono che non approveranno il bilancio per il 2019 se il provvedimento non passerà. La composita coalizione di governo ha i numeri per passare l’esenzione alla leva militare anche senza i voti di Yisrael Beitenou. Ma accanto a Lieberman potrebbe schierarsi anche il partito centrista Kulanu del ministro delle Finanze Moshe Kahlon, che ha già detto di non poter approvare una legge sulla leva che non sia sostenuta dal ministro della Difesa. “E’ una falsa crisi”, tuona intanto Naftali Bennett, leader del partito vicino ai coloni Focolare Ebraico, che invita tutti a mostrare leadership e senso di responsabilità per non far cadere il governo. Lo scontro sulla leva militare arriva anche mentre Netanyahu è sotto inchiesta della polizia per una serie di presunti scandali di corruzione. Dai banchi dell’opposizione, l’ex ministro degli Esteri Tzipi Livni ha accusato Netanyahu di volere in realtà le elezioni anticipate, in modo da andare al voto prima che il pubblico conosca tutta la verità sulle accuse, presentandosi come vittima di una caccia alle streghe. Al di là degli scandali, la questione della leva divide profondamente Israele, con i laici che si chiedono perché soltanto i loro figli debbano rischiare la vita per difendere il paese. Sotto la guida dei loro rabbini, gli “haredim” si oppongono strenuamente al servizio militare per i giovani che studiano nelle yeshiva, i seminari religiosi. Centinaia di ultraortodossi hanno bloccato oggi le strade della città di Bnei Brak in una di queste proteste, scatenata dall’arresto di uno studente di yeshiva renitente alla leva. Nel 2017 l’Alta Corte di giustizia ha bocciato la legge del 2015 che rallentava la coscrizione degli ultraortodossi, definendola un provvedimento discriminatorio contrario al principio della equa condivisione degli obblighi militari. Se entro settembre non verrà approvata un’apposita legge, la maggior parte degli studenti delle yeshiva dovrà fare il servizio militare.
(Foto: Quora)
Long live Israel, long live Israel