Il ministro di Macron vuole “epurare” Maurras: insorgono gli storici francesi
No alla censura nè all’autocensura: con questa motivazione si è dimesso in blocco in Francia l’Alto Comitato delle commemorazioni nazionali in segno di protesta per la decisione del ministro della Cultura, Françoise Nyssen, di rimuovere il nome dello scrittore e politico Charles Maurras (1868-1952) dal “Livre des Commémorations nationales 2018”.
Dieci membri su dodici del comitato storico hanno rassegnato, ieri, le dimissioni diffondendo una lettera aperta a Nyssen, in cui spiegano di non condividere la decisione del ministro di cassare dall’elenco delle ricorrenze i 150 anni della nascita del teorico del movimento nazionalista e monarchico dell’Action française, sostenitore del fascismo e dell’impresa d’Etiopia, uno dei più autorevoli consiglieri del maresciallo Pétain durante il governo di Vichy.
Il diktat ministeriale, preso rapidamente sull’onda emotiva delle polemiche reazioni sui social network, non adeguatamente sostenuto da una riflessione storico-critica, impedisce ai dieci dimissionari di “continuare a sedersi nel’Alto Comitato con la minaccia della censura o dell’autocensura”.
E’ risaputo: il lerciume sinistroide non trova di meglio se non cancellare la storia e fingere che fatti, eventi e personaggi non siano mai esistiti. Purtroppo la sinistra, ahimè, esiste…