Foti (FdI) chiede di fare chiarezza sulla clinica chirurgica di Parma
La richiesta di “creare l’unità operativa di clinica chirurgica a indirizzo didattico e di ricerca presso l’azienda ospedaliero-universitaria di Parma, dopo che nel gennaio 2017 era stata soppressa l’unità operativa clinica chirurgica e dei trapianti e deciso il suo accorpamento con l’unità operativa clinica chirurgica e terapia chirurgica, dando vita all’unità operativa clinica chirurgica generale”, è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione Emilia-Romagna da Tommaso Foti (Fdi). Secondo il capogruppo la decisione assunta nel gennaio 2017 “sarebbe motivata dalla scarsa capacità attrattiva delle due unità organizzative oggetto di accorpamento (clinica chirurgica e dei trapianti e clinica chirurgica e terapia chirurgica), in ottemperanza del mandato regionale di razionalizzare le risorse”. “Nel novembre 2017 – scrive il consigliere nell’atto ispettivo -, in seguito al pensionamento del direttore dell’unità operativa clinica chirurgica generale, è stato attribuito l’incarico di direttore facente funzione al direttore dell’unità operativa Chirurgia toracica ed è stata avviata la richiesta di istituire 5 o 7 strutture semplici dipartimentali”. “Si tratta – rimarca Foti – di strutture intermedie che vengono dirette attraverso incarichi con funzioni simili a primariati, dunque tramite chiamata diretta e non per concorso, allo scopo di soddisfare le esigenze di alcuni professionisti, professori associati universitari o dirigenti medici ospedalieri afferenti alla clinica chirurgica”. Stando a quanto ricostruisce l’esponente di Fdi, “anche la richiesta di creare l’unità operativa di clinica chirurgica a indirizzo didattico e di ricerca parrebbe finalizzata ad andare incontro alle esigenze di un professore ordinario di chirurgia generale prossimo alla pensione e dislocato per attività assistenziale presso l’Ospedale di Fidenza, ancora una volta assegnando un incarico di vertice senza concorso e a personale interno”. Da qui l’iniziativa di Foti, che chiede alla Giunta regionale se sia a conoscenza della vicenda e quale giudizio ne dia.