Esplode un serbatoio al porto di Livorno: morti 2 operai. Lo strazio dei colleghi
Livorno, ancora un incidente mortale. Stavolta accade al porto: prima il boato, poi il bagliore e il fumo, tutto si concentra in pochi, drammatici istanti poco prima delle 14 di oggi, quando l’esplosione di un serbatoio nel porto industriale della città ha rabbuiato la zona e seminato il panico. Sul posto sono tempestivamente arrivate le squadre dei vigili del fuoco e le ambulanze del 118, tutti pronti ai soccorsi e al ripristino di sicurezza e normalità; però si capisce da subito che l’esplosione ha colpito nei pressi della zona nel deposito di oli combustibili, che è stata subito completamente evacuata. Poi, dalle prime testimonianze arrivano prima voci di operai feriti, quindi le notizie che si affastellano aggravano la situazione che tutti i soccorsi intervenuti hanno faticosamente cercato di riportare alla normalità:e si apprende che sull’asfalto giacciono i corpi di due operai che stavano effettuando lavori di manutenzione. E si parla di due vittime e dello strazio dei colleghi.
Livorno, esplosione al Porto: 2 vittime
Le vittime sono due dipendenti della ditta Labromare della città toscana, specializzata in bonifiche ambientali. L’esplosione ha interessato un serbatoio all’interno del deposito costiero Neri, dove erano in corso alcuni lavori di manutenzione. Uno dei due operai sarebbe stato investito in pieno dall’esplosione, morendo sul colpo. Il secondo quando sono arrivati i soccorsi era ancora in vita: disperato ma vano il tentativo di rianimarlo da parte dei sanitari del 118. Eppure, sulle prime si era sperato che il peggio non fosse avvenuto: le notizie nell’immediatezza dell’esplosione fanno riferimento a 2 feriti nell’incidente avvenuto, da quando trapela, durante lo svuotamento di un serbatoio di etilene in un’area del porto industriale di Livorno. Precisamente, i vigili del fuoco intervenuti sul posto – dove sono state allertate due squadre di pompieri con una motobarca pompa del distaccamento del porto – hanno spiegato che l’esplosione ha interessato un serbatoio all’interno del deposito costiero Neri (accosto 28, serbatoio 62). Serbatoio che, prima di essere svuotato, conteneva appunto acetato di etile, cioè l’estere dell’etanolo e dell’acido acetico. Secondo una prima ricostruzione resa, tra gli altri, dal sito dell’Ansa, «gli operai stavano effettuando lavori di manutenzione e il serbatoio era stato svuotato… Non sì è sviluppato alcun incendio. Il serbatoio dopo l’esplosione si è inclinato». Un bollettino dell’incidente che, ci si augura, non peggiori le stime del dramma.
Come mai una ditta di respiro internazionale che lavora su fronti diversi, rimorchiatori,pontoni, escavazioni fondali,demolizioni navali, stoccaggi in silos ed altro ancora, non viene obbligata ad effettuare con personale proprio le operazioni di bonifica dei suoi silos? La Labromare è un’azienda tutto fare che si occupa dal trasporto spazzatura ad altro che venga richiesto.
Va compreso con paterno dolore e partecipazione il dramma delle famiglie distrutte dalla morte dei familiari. Per non rendere vane queste perdite occorre chiedersi ,anche in questo caso come fu per i tre operai che svuotavano una cisterna in sicilia anni fa, quali conoscenze tecno-chimiche avessero personalmente per operare su quella bonifica. Come mai mancava il presidio dei VVFF durante quell’operazione ? I vigili del fuoco hanno conoscenze più ampie circa il comportamento dei composti chimici liquido-gassosi. Non basta un corso sulla normativa di sicurezza per maneggiare con superficialità materiale che reagisce così. Non si trattava di pulire in terra con uno straccio !