Elezioni in Colombia, trionfo per la destra dell’ex presidente Alvaro Uribe
Il Centro democratico, formazione di destra che si oppone all’accordo di pace con le Farc, si è imposto come la principale forza politica della Colombia nelle elezioni che si sono svolte domenica. Il partito, fondato dall’ex presidente Alvaro Uribe, che aveva condotto un’accanita campagna contro l’accordo di Pace siglato nel novembre 2016, ha ottenuto il maggior numero dei voti al Senato, il 17%, seguito dal partito socialdemocratico Pl che ha ottenuto il 13%, con quasi il 95% delle schede scrutinate. Seguono poi al 12% il Partito sociale di unità nazionale del presidente Juan Manuel Santos, insieme al partito di destra Cambio Radical ed al Partito conservatore. Grande la sconfitta delle ex forze armate rivoluzionarie della Colombia, che per il debutto elettorale hanno scelto il nome di Forza rivoluzionaria alternativa comune, mantenendo il vecchio acronimo in spagnolo Farc, ma hanno ottenuto appena lo 0.4% dei voti. Avrà comunque 10 seggi in tutto il Congresso, con cinque al Senato e cinque nella Camera dei Rappresentanti, che sono garantiti dall’accordo di pace siglato con il governo di Bogotá nel 2016, che ha chiuso un conflitto durato 52 anni. Con i risultati quasi definitivi, il partito di Uribe è secondo però alla Camera con il Pl primo con un vantaggio di un punto. Nonostante il risultato positivo di Centro democratico, i tre partiti moderati che hanno appoggiato la coalizione del governo di Santos manterrebbero la maggioranza di seggi con il 43% al Senato e il 38% alla Camera. Oltre che per il Parlamento i colombiani hanno votato alle primarie per scegliere i candidati delle presidenziali che si svolgeranno il 27 maggio per le principale coalizione. Per la destra ha vinto il candidato del Centro democratico Ivan Duque, mentre per la sinistra l’ex sindaco di Bogotà Gustavo Petro. Tra gli altri candidati alla presidenza l’ex vice presidente German Vargas Lleras, l’ex negoziatore di pace Humberto de la Calle, l’ex sindaco di Medellin Sergio Fajardo e l’ex ministro della Difesa, Juan Carlos Pinzon. Santos non potrà ricandidarsi avendo già svolto due mandati.