La Colombia domani alle urne. Per il senato correrà anche un trans

10 Mar 2018 16:17 - di Redazione

Colombia alle urne domani per quella che potrebbe essere la più grande prova di democrazia del Paese negli ultimi decenni, la prima dopo l’accordo di pace di due anni fa, che precede le presidenziali del 27 maggio. Gli oltre 36 milioni di colombiani aventi diritto dovranno eleggere i membri delle due camere che compongono il parlamento: 102 senatori e 166 deputati. Per la prima volta, le ex forze armate rivoluzionarie della Colombia, o Farc, competeranno come partito politico con il nome di Forza rivoluzionaria alternativa comune, mantenendo il vecchio acronimo in spagnolo. Alla formazione – che corre con 74 candidati – sono comunque garantiti 10 seggi in tutto il Congresso, con cinque al Senato e cinque nella Camera dei Rappresentanti, come parte dell’accordo di pace siglato con il governo di Bogotá nel 2016, che ha chiuso un conflitto durato 52 anni. Per l’occasione, l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), il principale gruppo di guerriglia ancora attivo nel Paese, ha annunciato che rispetterà il cessate il fuoco unilaterale in vigore fino al 13 marzo. Per evitare ulteriori tensioni la Colombia ha inoltre deciso di chiudere la frontiera con il Venezuela, motivo di preoccupazione per l’emergenza migratoria e la presenza di attività criminali di vario genere. A incidere sulla credibilità del Parlamento che uscirà dal voto, c’è però l’allarme lanciato lo scorso 24 gennaio dal ministro dell’Interno della Colombia, Guillermo Rivera, che – rendendo noti i risultati di una revisione delle candidature ad opera dallo Sportello Unico Elettorale – ha rivelato che 631 candidati al Congresso di Bogotà sono coinvolti in indagini nella Corte Suprema di Giustizia e 103 hanno precedenti giudiziari per reati diversi. Davanti all’evidenza, il titolare dell’Interno ha quindi invitato i movimenti ed i partiti di rivolgersi allo Sportello Unico Elettorale per fare chiarezza sullo stato dei loro candidati al Congresso. La revisione ha incluso 5679 aspiranti presentati da 14 partiti o gruppi politici colombiani. Tra le curiosità, c’è la candidatura di Tatiana Piñeros, che vuole diventare la prima senatrice trans del suo Paese. Esponente della Lista de la Decencia, Tatiana è stata già direttrice della Gestione Aziendale della Segreteria di Integrazione Sociale di Bogotá. Infine per mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza durante le votazioni, il presidente Juan Manuel Santos ha ordinato la creazione del cosiddetto Piano democrazia, nel quale saranno coinvolti circa 116.000 militari dislocati in tutto il Paese, ma con la maggior concentrazione in quei municipi teatro, le scorse settimane, di diverse agitazioni sociali.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *