Brexit, la Ue tenta il ricattuccio e Londra respinge la bozza di accordo

1 Mar 2018 15:17 - di Redazione

Mantenere aperto il negoziato con Bruxelles, salvare la maggioranza che sostiene il governo e preservare la pace in Irlanda del Nord. È questo il complicato rebus che Theresa May si trova a dover risolvere, dopo la bozza di accordo per la Brexit presentata ieri dalla Commissione europea. La premier ha per il momento respinto come “inaccettabile” la proposta europea sull’Irlanda del Nord. Bruxelles ha avanzato l’ipotesi che, per preservare la continuità territoriale tra le due Irlande – condizione chiesta da Dublino e imposta dall’Accordo di pace del 1998 – l’Irlanda del Nord rimanga all’interno dell’unione doganale europea. Per farlo, verrebbe creata un'”area regolatoria comune” con la Ue, che eviterebbe dopo la Brexit, il ripristino di barriere fisiche al confine tra la Repubblica d’Irlanda (membro Ue) e l’Irlanda del Nord. Per i brexiteers all’interno del governo, capeggiati da Boris Johnson, e per i nordirlandesi del Democratic Unionist Party, che con i loro deputati a Westminster sostengono la maggioranza della May, si tratta di una soluzione “completamente inaccettabile”. Addirittura, il leader del Dup a ai Comuni, Nigel Dodds, parla di “catastrofe” nel caso l’Irlanda del Nord venisse “tagliata fuori” dal resto del mercato britannico. “Non abbiamo lasciato la Ue per assistere alla fine del Regno Unito”, ha detto ai microfoni della Bbc. “Nessun primo ministro britannico potrebbe mai essere d’accordo”. Il premier britannico Theresa May si esprime così sulla bozza dell’accordo di ritiro del Regno Unito dall’Unione europea. “La bozza pubblicata dalla Commissione – dice il primo ministro alla Camera dei Comuni – se implementata minerebbe il mercato comune britannico e minaccerebbe l’integrità costituzionale del Regno Unito creando un confine doganale lungo il mare d’Irlanda”. “Dirò chiaramente” al presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, “e agli altri che non lo faremo mai”, le parole del premier. La questione del confine nordirlandese viene usata strumentalmente per impedire la Brexit. E’ l’accusa lanciata dal ministro degli Esteri Boris Johnson dai microfoni di Sky News, dopo che già ieri era intervenuto sul tema, suscitando polemiche. “La questione del confine nordirlandese viene usata politicamente per tentare di tenere il Regno Unito nell’unione doganale, di fatto nel mercato unico, per non farci uscire realmente dalla Ue”, ha detto l’ex sindaco di Londra, esponente di spicco dell’ala euroscettica dei Tories. L’opzione della Ue insomma non è gradita dal governo di Theresa May.

Commenti

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  • 1 Marzo 2018

    Mr. Johnson you are very correct, sovereignty is always the best form of government!