Assalto al bancomat con esplosione: e il denaro va in fumo. Letteralmente
Un piano che, forse, almeno nelle intenzioni criminali era stato ben congegnato, ma che poi, nella sua realizzazione si è rivelato un disastro: e su tutta la linea. i maldestri – diciamo così – ladri di bancomat, infatti, prima hanno fatto saltare in aria un bancomat di un istituto di credito di Grumo Appula, in provincia di Bari, poi, disarmati letteralmente, hanno solo potuto assistere al fallimento del piano, letteralmente andato in fumo, come le banconote di cui volevano impossessarsi…
Assalto al bancomat: ma la refurtiva va in fumo
Ma andiamo con ordine: la banda di malviventi è arrivata sul luogo stabilito per il furto con scasso armata di tre ordigni di fattura artigianale, le famigerate “marmotte”, pronte a mettere a segno un colpo con botto. E in effetti, il colpo c’è stato:peccato, però, che non ha portato alla refurtiva prevista, anzi: i banditi in fuga si sono dovuti accontentare di scappare e portare in salvo la pelle, senza però riuscire a rubare il denaro. L’eccessiva carica esplosiva, infatti, ha provocato la bruciatura delle banconote. Così, a bordo di un’auto Bmw, rubata qualche settimana fa nel foggiano, sono scappati per sottrarsi ai carabinieri nel frattempo giunti tempestivamente sul posto. Non solo: a breve distanza dal colpo, la banda di ladri è stata addirittura individuata e bloccata dai carabinieri di Minervino Murge (Bat) e del Nucleo Operativo della Compagnia di Andria che, uno ad uno, ha messo le manette ai polsi dei vari componenti. La Bmw, infatti, era stata intercettata proprio mentre sfrecciava in una delle vie di campagna di località Campanelli di Minervino Murge.
La fuga, l’abbandono del mezzo e… gli arresti
Poco distante da lì, infatti, i tre ladri avevano nascosto la vettura tra alcune balle di fieno, pronti a cambiare mezzo e a salire su un’auto insospettabile: peccato, però, che nonostante le attenzioni in teoria previste dal piano criminale, siano stati acciuffati ed arrestati mentre tentavano un fuga disperata quanto senza possibilità… Sono così finiti in manette Z.D., andriese 26enne, S.F., andriese 37enne, e S.M., minervinese 63enne, peraltro proprietario della masseria dove la Bmw era stata nascosta: tutti pregiudicati. Non solo: dalle indagini della Compagnia di Modugno e del Comando provinciale di Bari è emersa la loro partecipazione al tentato assalto al bancomat grazie anche all’estrapolazione delle immagini di videosorveglianza. La perquisizione della vasta area rurale, infine, ha chiuso il cerchio investigativo che si è inesorabilmente stretto come un cappio intorno al collo dei sospetti: eseguita con le unità cinofile per la ricerca di armi e materie esplodenti, ha portato al sequestro di 2 bombole contenenti verosimilmente acetilene; di 20 cartucce calibro 12; di una lastra in acciaio, applicata nel cofano posteriore della Bmw, insieme all’auto con targhe rubate e telaio contraffatto e ad attrezzi vari da scasso. I tre, portati nella caserma di viale Gramsci ad Andria, sono stati arrestati con l’accusa di tentato furto aggravato, ricettazione e riciclaggio. Le accusano che gravano sulle loro spalle sono gravi: ma il modo di procurarsele quasi grottesco…